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18.2.10

ordine del giorno: varie ed eventuali

1) domenica scorsa ho visto una docu bellissima su rai educational (sì, ultimamente guardo anche roba italiana). insomma 60 minuti sulla vita e la morte di stig larsson e la sua trilogia di millenium. a parlare per la maggior parte del film la sua compagna per 32 anni che lui per non metterla in pericolo non aveva mai voluto sposare e un ex-collega del giornale per il quale lavorava. in poche parole la docu dice che la storia di millenium è la storia di stig (antifascista convinto e esperto delle dinamiche delle destre radicali) e che quando è morto i suoi parenti più stretti (padre e fratello) si sono presi tutta la sua eredità multimilliardaria, estromettendo completamente la compagna che però, cosi si sospetta e ci si spera, ha fatto sparire il portatile di stig con in memoria il quarto capitolo della saga (c'è persino chi ha scritto un libro su questa teoria). non me ne frega niente di tutto questo, ma la compagna m'è piaciuta tantissimo. credo che lo si possa guardare in streaming su raieducational.rai.it.

2) le vicende italiane. credo che siamo vicini ad una specie di scoppio del bubbone. troppe le schifezze che succedono. bertolaso: mi piacerebbe fargli un massaggino. sono pure brava, cazzo.

3) sto facendo radioterapia. ti cambia l'umore. ma l'infermiere è bello. ha un bel culo e senso del humour - non si scompone quando lo mando affanculo.

4) ho buttato via tutti i progetti di post composti da strisce fotografiche con didascalia. ultimamente in rete ce ne sono troppe. :) sto pensando ad un altro tipo di post....mai visto prima. ovviamente.

5) leggo i post degli altri ma non mi viene granché di intelligente da commentare. trovo tutto repetittivo soprattutto quello che scrivo/commento io. secondo voi è l'inverno che non passa? o che son stronza?!

6) ieri sera ho visto Otto su skype. è proprio brutto, ma l'espressione del suo visino dice più e meno "...e allora? che cazzo vuoi da me....ho appena fatto un viaggio terrificante io! quindi non rompete!"

7) mio fratello, mio figlio e doc m'hanno fatto desistere dal progetto di partire subito per berlino a vedere la creatura. io li chiamo le sorelle della carità. e penso fra me e me che avrò tempo per riposare quando sarò morta. ma intanto non parto. ci sono poche persone a cui do retta.
al piccolo ho fatto una tuta a maglia con mille colori - bruttissima per la verità - non sono brava a lavorare a maglia :) non vedevo l'ora di vedere la faccia schifata della mia cognatina-barbie, porcaputtana! lei gli ha preso il cucciotto della Chanel con manico in argento. vuoi mettere?!

8) vi piace il template che ho messo? culo scozzese. mi sembrava carino per la stagione.

ora dormo un po'. sto dormendo sempre mi sembra. che palle. mi sto annoiando a morte.

love, mod

15.11.09

cinemod - seconda parte

tre cose prima di iniziare.
1) leggete solo se avete già letto il libro e anche guardato il film oppure se non ve ne frega niente di sapere "tutto" qui da me. 
2) mai più farò l'annuncio di un post. "fra poco vi scrivo di questo e quello" - col cazzo che lo farò ancora! mod on demand non funziona. un paio d'anni fa mi avevano coinvolta nella scrittura di sceneggiature per la televisione tedesca. avrei dovuto scrivere per una serie di gialli. una commissaria super tosta, bisessuale, favorevole alla pena di morte, gran bevitrice di superalcolici. e armata di coltello a scatto. "che figata", pensai. che fregatura, so oggi. se c'è una qualunque aspettativa nei miei confronti, vera o presunta che sia, io smetto di "avere voglia". allora c'era la solita "Trudy-Bitch" (chiamo quel che ho cosi: Trudy) che mi impedì di accettare il lavoro. Oggi sono contenta di non aver dovuto consegnare "come da accordi contrattuali 35.ooo parole compreso short plot and extended dialogue version" al mese. il serial poi non si è mai fatto. peccato! io l'avrei guardato. quel che mi fa scrivere ora, anche se appunto un po' scazzata e contro voglia, è Lisbeth. Quella ragazza mi è andata sotto la pelle.
3) anche qui come con il post sulla lezione di canto: se non vi piace non rompete i coglioni - non ditelo a me. non so essere obbiettiva in questo caso.


Lisbeth Lisander (e sta ferma mentre immagino di baciarti!), tu mi piaci perchè agisci. Mi piaci perchè non hai dubbi. Mi piaci perchè non hai paura e se ce l'hai te ne freghi. Mi piaci perchè quando devi soccombere non smetti di pensare ad una via di fuga e alla vendetta per un attimo - neanche se il dolore sembra farti scoppiare la testa. Mi piaci, alla fine, perchè quando capisci che non c'è pericolo ti fai vedere per quello che sei: incapace di tante cose. In nessuna situazione sei ipocrita. Mai smetti di ricordare il tuo passato. La tua intelligenza è solo in apparenza costruita sulle informazioni. In realtà sei almeno due livelli sopra tutti gli altri proprio per quello che ti è accaduto da bambina e anche ora da adulta. La tua generosità e la compassione per gli altri si manifestano per quello che sono veramente: attimi di connessione con il mondo esterno, niente di più. Ben dosati poi, perchè tu sai benissimo che comportano mille pericoli questi contatti con i "buoni". Per istaurare un rapporto con loro devi staccare il tuo "stato in allarme". lo fai, perchè sei coraggiosa, ben sapendo i rischi che corri. Ben sapendo che cosi diventi vulnerabile.

facciamola breve.
Il film mi è piaciuto molto.
sì, anche che alla fine c'è il bacio da happy end tra lei e Michael. un bacio come piace a me, a mò di "toccata e fuga".

Vedere che faccia abbia Lisbeth (bellissima!), come si veste, che sguardo ha. vedere gli altri personaggi e avere delle conferme continue su tutti i protagonisti ( che grandissima gnocca la Harriet adulta scovata da Michael in Australia - che gran gnocca!!!) è stato molto soddisfacente. mentre leggevo il libro aspettavo con impazienza il momento in cui Lisbeth avrebbe incontrato Michael per la prima volta. Infatti è la mia parte preferita (pag. 298 ). Nel film viene fuori un po' diversamente anche se il "tono" è lo stesso: Michael destabilizza il senso di giuduzio di Lisbeth. Sin dall'inizio non averte pericolo da lui. La mia parte meno preferita erano le scene in cui Lisbeth subiva la violenza del porco stupratore. Mi sembrava una cosa fatta "contro voglia" anche dall'autore. Infatti deve essere uno che le donne le ha amate moltissimo quindi a scrivere la scena dello stupro e anche le altre a seguire non gli è venuto "con disinvoltura". Nel libro lo avvertivo chiaramente. Nel film è diverso. L'attrice che fa la parte di Lisbeth non si risparmia ed è convincente (infatti c'è una intervista di lei che è bellissima - l'hanno tolta e non la trovo più).




Rende perfettamente l'idea di come ci si sente in una situazione senza via di fuga. La scena nell'ufficio del suo nuovo tutore mostra che per quanto lei è vigile e attenta non può nulla contro il potere dell'uomo. La scena in cui si lava la bocca con abbondante sapone infilandosi 4 dita in bocca a mò di spazzola è struggente. Ho sentito la nausea salirmi in gola e ho pianto. La vendetta di Lisbeth invece mi fa diventare una specie di hooligan. nessuna pietà per il porco. Quando lei lo stupra a sua volta e con una disinvoltura fredda e controllata vorrei essere lì con lei. Tatuare il bastardo insieme a lei. Metterlo in guardia di non avvicinarsi mai più a lei....a noi. Sono lì con lei e ho le unghie ficcate nel palmo delle mani.

Mi chiedo come fa a lasciarsi tanto avvicinare da Michael dopo quello che ha subito. Ma poi capisco: lui non la avvicina. Lui non fa nulla. Lascia venire lei. è una cosa molto bella. nel film me lo godo ancora di più che nel libro: la scena in cui Lisbeth va da lui quando già dorme, gli tira via le coperte, gli abbassa sbrigativamente quel che indossa mentre lui si sveglia di botto e non sa che fare... e senza perderlo mai di vista gli sale sopra, se lo mette dentro e lo fa. in 2 minuti è tutto finito e lo lascia lì dopo uno sbiascicato "buona notte". Lisbeth non è senza dolcezza, solo che non la enfatizza  - anche qui non è ipocrita. la mattina dopo è Michael a non perderla mai di vista. Sorride con dolcezza - anche lui senza enfatizzare. La lascia stare ma la osserva con vera attenzione e interesse. e lei apprezza prima e ci si affeziona poi.



Nella scena finale lei dice la frase più importante. Quando Michael dice che avrebbe comunque cercato di salvare la vita all'assassino (Lisbeth invece lo ha guardato mentre bruciava vivo senza intervenire), perchè aveva subito in gioventù cose tremende a sua volta, Lisbeth risponde "ha avuto senpre il modo di scegliere. Ha scelto di uccidere le donne, di torturae, di infliggere dolore inimmaginabile. Ha scelto. quindi non ho pietà per lui."

piango e penso che in questo sono più fortunata di lei. io la pietà la ho avuta dove non me la sarei mai aspettata.

17.9.09

mikael

ho dormito.
5 ore di fila.
mi alzo alle 6.
vado in bagno.
allo specchio vedo una
che sembra venire fuori da una battaglia.
in fondo è cosi.
tracce di sangue sotto il naso che
si perdono sotto il mento.
sotto gli occhi i resti del mascara nerissimo
che ho applicato ieri per la prima volta dopo tanto.
ciglia non ancora lunghe.
ieri uno m'ha detto:
già non sei un gran che
ma sei bravissima a renderti ancora più brutta.
e io ho pensato che è vero.
ci ho messo tanto a diventare cosi brava, cazzo.

mentre sono lì seduta
mi accorgo che non ho fatto sogni.
ne brutti ne belli.
che bello.
i miei capelli hanno cambiato colore.
un biondo scuro lucido come qualcosa di metallico.
sembro un porcospino.

bevo il caffè sul terrazzo.
i vigneti sono malinconici.
ha piovuto tanto e c'è quell'odore particolare.
mi fa venire voglia di riempire i polmoni.

mikael.
è l'uomo che fa per lisbeth.
il terzo libro è bello.
non ha un happy end.
ma un just end.
finisce che lisbeth e lui saranno amici per sempre.
e la cosa mi fa piangere per quanto è bello.

mikael non costringe.
non pretende.
non controlla.
non giudica.
in compenso scopa con spensierata determinazione
qualunque femmina che, contando fino a tre, non si è messa al sicuro sopra un albero.
io lo so come si sente lisbeth.
ce l'ho anche io uno cosi.
lisbeth non solo si sente al sicuro.
ma lo è.

ora il film.
credo che lo vedrò in compagnia.
non c'è nulla di certo.
ma anche solo pensarlo
non è male.

love, mod

p.s.: il 1000simo visitatore, cazzo. ci siamo. fatti vivo/a. ho promesso il premio. c'è. mantengo sempre la parola.

13.9.09

lisbeth

ho finito anche il secondo volume.
a parte il fatto che il music-doc ha indovinato un'altra volta che questa trilogia mi sarebbe piaciuta, la lettura mi distrae totalmente dalla mia attuale angoscia più grande: ricordare.
sono sempre sopravissuta a tutti gli eventi della mia mia vita perchè avevo dei ricordi molto nitidi. sceglievo con cura poi cosa ricordare e cosa dimenticare. non è vero che i ricordi sono cose che ci restano in maniera prepotente. I "brutti ricordi" li possiamo davvero scacciare con un atto di forza intellettuale - o semplicemente con una canna e una bottiglia di tequila. E i buoni ricordi li possiamo selezionare, creandoci una personalissima "ricorditeca" che ci fa stare in compagnia di chi, ad esempio, non c'è più o di chi una volta ci era amico ma poi non più.
Ecco.
Per me ricordare è la cosa più importante.
Ora la memoria è una specie di campo minato attraverso il quale mi sto muovendo con estrema cautela: sì, i ricordi sono come le mine anti-uomo che mi assalgono e tornano in maniera totalmente disordinata. di notto non dormo. per non ricordare cosi. alla kamikaze.
mi mancano dei pezzi importanti. non ricordo cosa ho detto detto, o peggio ancora, cosa ho fatto con questa o quell'altra persona. e loro mi guardano smarriti e preoccupati oppure sono profondamente imbarrazzati oppure (e questa è più difficile da gestire) spariscono semplicemente.

lisbeth mi fa pensare solo a lisbeth.
ho letto più di 1000 pagine in una settimana. incredibile.
io sono una che di solito legge lentamente, alle volte rileggo una pagina più volte.
non amo l'atteggiamento del "fast" - ne nel food ne in nessun altro contesto che non ha a che fare con il lavoro.
ma tant'è. con lisbeth funziona cosi: tu dici "vabè, ancora questo capitolo, poi cerco di dormire". e poi c'è lei che dall'interno di questa storia mi guarda e dice "non lasciarmi da sola in questa merda".
e io resto.

8.9.09

MILLENIUM - recensione - prima parte

Ho finito il primo volume.
“uomini che odiano le donne”
Ripeto, è un titolo del cazzo.
Ma dopo averlo letto (con una velocità, per me, supersonica: 2 giorni e ½),
mi rendo conto che per Stig era l’unica maniera chiamarlo.
Mi ha fatto impazzire il suo dilungarsi iniziale sulle richieste del vecchio Vanger. Tanto sapevo che Lisbeth avrebbe subito qualcosa di brutto e che avrebbe reagito e anche che erano Lisbeth e Mikael che dovevano incontrarsi. Ho pensato ad un abile gioco del tipo “tease and denial” di Larsson, constringendomi a leggere la storia di Harriet che, con il senno di poi, solo inizialmente risultava legnosa.
La violenza perpetrata a danno delle donne è il tema principale - ecco che il titolo funziona.
Subito dopo però c’è il tema del sesso. Fra uomo e donna. Fra donne. Fra uomini. L’incesto. Le uccisioni per sadismo. Insomma il sesso viene illuminato, esaminato e descritto in tutte le sue sfumature e non sempre mi piace.
Ma viene raccontato anche di come funziona il sesso anche quando le persone non funzionano. E questa mi ha dato da pensare.
Lisbeth è una persona senza età e senza sesso – un essere che deve aver subito cose tremende per essere ancora lì dopo quello che le fa l’avvocato. Deve aver subito cose innominabili per poter mettere in scena la vendetta su di lui. Confesso che ho vomitato dopo aver letto l’abuso fatto ai suoi danni. E ammetto anche che quando si capiva (una pagina prima) come si sarebbe vendicata, ho tirato fuori la mia lama migliore, come un tifoso della Juve terrebbe pronto la trombetta allo stadio. Mi ha dato piacere fisico leggere la disfatta dell’orco.
Mikael, invece, è pure lui una persona con un rapporto a dir poco disturbato con le donne. La cosa che lo fa passare per normale è che è estremamente affascinante e bravo a fare sesso. Ma in realtà lui si fa prendere il cuore da Lisbeth perché la capisce e se la capisce – bè, un po’ le deve anche assomigliare.
Mi ha sorpreso che l’autore, una volta che li fa finire lì a farlo non ci ricompensa con la descrizione altrettanto minuziosa del loro amplesso dopo che ci siamo beccati la violenza e le sevizie su Lisbeth in ogni particolare. Mi sono….come dire….offesa. Mi spettava di diritto, cazzo. Ho visto che su youtube girano le prime immagini del film appena uscito. Non li ho guardati. Voglio prima finire gli altri due libri.
C’è una parte precisa, di pochissime righe, che è la mia preferita. E non c’entra nulla ne il crimine attroce, ne il sesso. Ma è una scena in cui mi identifico totalmente con Lisbeth. La dirò a chi so io.

5.9.09

definition of HOME ...e varie



...alla mielosa definizione della parola "home" che una donna della nostra famiglia (che stava sui coglioni a tutti, ma ormai è morta quindi, come sempre, ne parliamo con più affetto di quanto meritasse da viva) diede in presenza di mia madre...e cioè "home is where your heart belongs to" - traducibile con "casa è dove appartiene il tuo cuore" ....insomma mia madre la guardò con una delle sue occhiate lunghe e silenziose, in realtà non minacciose, ma che dopo un minuto ti facevano cmq sudare le mani, per poi dire con la sua voce calma e calda: "this is bullshit, darling, but we're used to it, on the other hand, if you talked straight, we'd be shocked" (questo è sterco di toro, tesoro, ma ne siamo abituati, d'altronde se parlassi dritto al punto ne saremmo tutti scioccati) - e poi diede la sua definizione di "casa": "home is where you get food, a bed and the permission to use the washing-machine....in some, fucking lucky cases, it's the place where you simply can be yourself!"
"casa è dove ti danno da mangiare, un letto e il permesso di usare la lavatrice...in alcuni casi maledettamente fortunati, è il posto dove puoi essere semplicemente te stesso!"

nella foto c'è la vista che si ha dalla finestra grande nel salotto della casa di mia madre. è un posto sperduto al nord-che-più-nord-non-si-può della germania. lo ho rivisto ora dopo 4 settimane all'inferno (ora guarderò con occhio diverso i quadri di Bosch che già mi erano affini da prima) e per me questo posto è casa. perchè è lì che è vissuta mia madre. lei teneva insieme tutti i fili - anche i miei. e ora che non c'è più da quasi un'anno (ma che io non ricordavo al mio risveglio - quindi la ho perduta due volte) questo posto rappresenta una specie di collegamento con tutto quello che è "famiglia".

ora le "varie":
ho potuto rifarmi l'idea del perchè uno dovrebbe tenere un blog.
io lo ho iniziato per la voglia di scrivere.
ora l'idea di scrivere cose importanti per me (altro non so) che
vengono letti da sconosciuti ai quali non frega niente di me,
mi infastidisce non poco.
quindi smetto.
lascerò il blog cosi com'è.
con il contatore delle visite ho costatato che i lettori si accanivano principalmente sulle cose "porn" - pochissimi sentivano la necessità di commentare e di condividere il loro pensiero. e chi lo ha fatto per lo più mi trasmetteva la propria paura che diceva "ma non voglio che ti avvicini troppo - ho una vita vera fuori dalla rete e non voglio che le due cose si mescolano, meno che mai con una come te".
insomma mi sono rotta i coglioni di procurare materiale di sega a gente che si nasconde nell'anonimato della rete (senza offesa!) o di dire cose preziose di me senza un feedback che soddisfi ME(sempre senza offesa!)
leggerò io voi - quello sì!
e magari dopo un po' mi torna la voglia. cambio idea secondo il mood.


love, mod

P.S. il music-doc mi ha dato da leggere la trilogia "millenium" di stig larsson. credo un po' come terapia per riabituarmi alla vita e distrarrmi dal fatto che ho perso buona parte della memoria causa febbri altissime e stati di incoscienza prolungati. un po' perchè dice che io assomiglio alla protagonista femminile. vedremo. ho evitato accuratamente di leggere un libro che si intitola "uomini che odiano le donne" - già. un titolo del cazzo. ma ho anche sempre pensato che se un giorno il music-doc lo avrebbe letto e poi passato a me - non avrei opposto resistenza. a lui do sempre retta. senza discutere.