24.7.11

perchè ti sei fidato!

è una vita che ti sento parlare delle tue fantasie.
un po' è un bene, perchè "una vita" come espressione significa che continuo a sopravvivere e che tu continui a starmi intorno in qualche modo.
ma è anche un po' un male, perchè vuol dire che tu sei inerte nella tua fantasia, quasi sterile nel non trasformarla mai in vera azione, movimento, umori, saliva che cola sul petto, sudore, parole sussurrate e un dolore che, se potessi mescolarlo con un cucchiaio di legno, sarebbe come un risotto allo zafferano (lo so, metafora del cazzo, ma lo ho appena mangiato....era cosi buono!).

non è che lo desideri IO ardentemente...non se tu non ne parli. ma ogni tanto non puoi farne a meno di arrivare quasi alla realizzazione della tua fantasia. quel "quasi" a te basta per soddisfare per un istante la tua voglia. invece a me fa sentire come una bestia affamata alla quale viene mostrato un pezzo di carne cruda da cui cola sangue fresco - senza mai farglielo mangiare. hm, scusa la crudezza dell'immagine.

ti ho immaginato tante volte in una situazione diciamo "privata" con me. vista la natura della nostra relazione, ogni tipo di gioco si propone difficilissimo. sai tutto di me. mi hai vista maestosa e imperatirce e anche annichilita da un nonnulla. entrare in un gioco che sodisfi entrambi...bè, non è davvero facile nel nostro caso. e allora non c'è copione, non c'è il classico "immagina di essere ecc..."

ci sono solo io. nuda forse. la mia lama più amata - quella sarda, corta e robutsta. affilatissima ma non lucente. una lama da lavoro. mi vedo che sono seduta sopra di te, sul basso ventre, da arrivare a toccare comodamente la parte del petto del collo e del viso - e, con una leggera torsione del corpo ma senza guardare - il cazzo che, ne sono sicura, in quell'occasione starebbe dritto per ore.
ho questa nitida sensazione di totale e umida aderenza. fica - pancia. cosce rilassate. schiena inarcata e ingobbita a intervalli irregolari comandati dal mio cervello che resta desto per tutto il tempo che ci vuole.

non è come fare sesso. non c'è penetrazione. vuol dire che non mi perdo ma godo lo stesso. una specie di orgasmo razionale....solo di fica insomma.

ti parlerei di lame, di te, chi sei per me e chi sei veramente. due cose completamente diverse. sono sicura che alla fine piangeresti. io lo so che sei uno che si commuove. specie quando qualcuno ti riconosce per quello che sei - e resta.

non ti legherei in nessuna maniera - un rischio grosso. se ti vengono le paturnie ci possiamo fare male entrambi. ma voglio che tu possa vedere, sentire, annusare e toccare. voglio che capisci finalmente che fare queste cose non è "uno sopra l'altro sotto" ma una roba "insieme" - una specie di duetto senza stonature.

mi concentrerei sui dettagli. lo sguardo dei tuoi occhi (bellissimi per la verità. non tanto per il colore, quanto per il fatto che non li distogli mai quando conta), la smorfia che fai con la bocca per sopportare un'altro pochino ancora, le mani (forti cazzo!) che affondano nei miei fianchi, i capezzoli induriti che dovrò resistere ad incidere soltanto (come spiegheresti a casa la loro perdita?! mi vien da ridere, scusa!) - mi sembra una immagine cosi strana io che succhio il sangue dal tuo capezzolo. è perverso, non ti pare? per natura dovrebbe essere il maschio che succhia le tette della femmina - ma tanto noi non siamo mai stati normali!

mi vedo seduta sulla tua faccia. aderenza è la parola d'ordine. ogni tanto mi devo ricordare di farti respirare oppure sei tu che con le mani spingi il mio culo in alto - mentre scrivo mi bagno. non mi succede mai. non sono una virtuale io. mi eccito solo quando posso toccare.

il face sitting è una delle cose che mi prende di più da sempre. non devi mica fare tanto. anzi, sarebbe pericoloso. devi muovere solo un po' la bocca la sotto, niente lingua. cosi io posso rimanere concentrata su quel che faccio. la combinazione cazzo-lama è bellissima. ora sta fermo. la lama appoggia alla base. avvicino la bocca. ti lascia respirare quel tanto che basta...

la fine sarebbe che stiamo seduti uno di fronte all'altra, cosi vicini di far toccare i nostri petti. è la nostra posizione preferita credo. con la lama ti accarezzo. e ti bacio. con affetto e gratitudine.
perchè ti sei fidato.

love, mod

23.7.11

Amy!



gorgeous little idiot with a devine voice is gone to better life.
mod tired.
mod. blue.

16.7.11

il cuore della mod!



"non scrivi più niente sul blog", mi dice il doc.
me lo dice per cambiare discorso.
è bloccato da qualche parte nella terra di nessuno
dove una tempesta di sabbia finissima imperversa e
arriva come effetto fin qui da me
tra città e lago.

non lo sa nessuno ma io sono una con un cuore grande cosi.
non lo do in giro facilmente ma una volta dato
non me lo riprendo mai.
me lo faccio mangiare piuttosto.

quindi, se sai che possiedi un pezzo del mio cuore
non lo sciuppare troppo.
ne potrei anche morire.
e tu cosa faresti poi senza di me?
moriesti anche tu, credo. sempre che mi hai detto la verità quando hai detto che mi ami.

che caldo, cazzo.

love, mod

9.7.11

dog for mod!



fai partire il video altrimenti non capisci.
un amico mi impresta la sua porsche decapottabile. silver.
io adoro guidare le macchine veloci.
accendo la musica e chi trovo? proprio the stooges con "I wanna be your dog" - che per un italiano medio tradotto viene più o meno "faccio qualunque cosa se me la dai qua subito!" (la traduzione fedele "Voglio essere tuo cane" in Italia non rende: - il maschio non è cosi esplicito nel esprimere la sua brama di sottomissione sessuale, anche se la desidera tanto.)

Sparata a tutto volume con un impianto stereo niente male arrivo alla gelateria sul lago, quella dove sono stata con la Vic (you remember, darling?). mi ricordo anche io: c'era una strana ragazza con i capelli fino al culo stratosferico. voglio vedere se c'è. insomma voglio lei.

si chiama elia. sì, lo so. è un nome da maschio, ma lei insiste che è proprio il suo nome. se va bene a lei...aspetto che finisca di lavorare e me la porto via. ha visto la macchina. non ha dubbi.

non conosce gli stooges ma capisce abbastanza l'inglese: "se vuoi vengo a casa tua".

cani o cagne non ha importanza. quando fa caldo sul lago la gente smette di ragionare. il desiderio prende il sopravento.

"mi chiami domani?"
ci penso un attimo.
"è già domani, dolcezza."

love, mod

3.7.11

dal diario di bordo di una ragazza idealista in carriera e ingabbiata nel paese di nessuno

ormai sono tre mesi che presto la mia opera in quella azienda piena di gente strana. in due mesi ho organizzato cose per le quali altri avrebbero messo un secolo. mi sono fatta conoscere per quel che sono e alla fine i colleghi m'hanno accettata: una stronza coerente. ed ora che ho anche il mio ufficio personale vengono da me in punta di piedi e bussando sull'infisso della mia porta mi chiedono delle cose banalissime ma che segnalano a me che mi sono guadangnato la posizione da iena alfa lì dentro. posizione meritata dico io.
continuo a pranzare con le colleghe. ho spiegato a loro che ci tengo. a turno cuciniamo per le altre. funziona bene - mangiamo, ridiamo e scherziamo. Non cercano mai di chiedermi roba indiscreta - parliamo piùttosto di cose nostre. anche private e di famiglia. Loro si confessano - io butto qua e là una briciola innoqua della mia vita.

venerdì parliamo di musica. capisco che entrambe sono abbastanza monotematiche. seguono un genere solo. non conoscono nulla che sia più vecchio di 10 anni. cultura kapputt insomma. e allora non resisto, mi parte l'embolo della rieducazione, della missionaria-della-buona-musica e  le sfido. ci scambiamo le mail private e prometto loro di inviare una musica che sicuramente non hanno mai sentito ma che , secondo me, la grande sacerdodessa delle musica (in confronto a loro lo sono, cazzo), gli piacerà sicuramente. prometto di scegliere una roba a posta per ognuna di loro. Doc ha insegnato a me e mo' io insegno al resto del mondo. chiaro?!

Quindi ieri alla piccola dai capelli rossi, con origini esteuropee, delicata come un fiore, educatissima con una forte spinta sociale, idealista...insomma bellissima.... mando un pezzo di un film svedese del 2005 e canditato all'oscar per il miglior film straniero in cui un famosissimo direttore d'orchestra (l'attore poi sarà il protagonista della trilogia millenium) si rifugia nella campagna svedese più remota per ritrovarsi e guarire da una malattia ai polmoni che alla fine lo ucciderà ma che nel frattempo non riesce a stare senza musica. prende in mano il coretto della chiesa protestante scoprendo cosi abissi e talenti, vigliaccheria e coraggio negli abitanti del paesino. Un film che in Italia non esiste (per forza! parla di cose profonde!) e che quindi la ragazza non ha mai nemmeno sentito a nominare.
questa mattina mi trovo una mail chilometrica in cui mi fa la recensione del film che ha trovato su qualche sito di quelli scaricatuttoagratismasetibeccanosoncazzi. Mi racconta che è stata una emozione forte e che si resa conto che il suo tedesco non è poi cosi male. mi fa la recensione dicendomi chi è il suo personaggio preferito e perchè. insomma è felice perchè le ho dato una roba nuova.
ecco. magari piace anche a voi la canzone...


all'altra, quella tatuata, invece, che è tutta rock vampirico-empirico-psichedelico e che canta con le amiche in giro per i club a tema, mando un pezzo di seu jorge e ana carolina che si intitola "chatterton". è un pezzo di gainsbourg e parla del fatto che la gente più bella, più intelligente e con più talento nella storia dell'umanità si è quasi sempre e tutta suicidata - e che non va bene per niente..."non vo nada bèn...". questi due brasiliani in sudamerica sono delle vere superstar - qui in europa non li conosce quasi nessuno. ecco il video. lo avevo già postato tempo fa. ma, sia sa, repetiter iuvant!

 ...eh?! non sento! che hai detto? ....ah! se la tatuata mi ha mandato una recensione?
bè, si in effetti, una specie. mi ha mandato una sua foto dove la si vede in mutande e reggiseno con dei stivali alla d'artagnan. sta appoggiata allo stipite di una porta, credo a casa sua. atmosfera squallida da bassa veronese. e il testo "grazie per la musica. eccoti una mia foto quasi porno...ahahaha" per poco non mi uccide.

ma perchè continuo a pensare di poter rendere migliore certa gente. quanta superbia che c'è in me! cazzo!