quattro anni fa.
c'era ancora mia madre.
mio fratello stava girando un documentario sulle prostitute in sudafrica.
c'era il terremoto all'Aquila.
e Obama voleva cambiare il mondo.
la pasqua la avevamo passato con due famiglie dell'Aquila che avevano perduto tutto salvo la vita.
le due coppie non esistono più. si sono separati.
sono rimasta in contatto con una delle due donne - è troppo stanca per spiegarmi cosa le succede. troppo stanca per dare forza al compagno. troppo stanca per rimanere lì e ricostruire. dice "mia madre lo fece dopo la guerra. aveva 30 anni e quattro figli - e aveva perso il marito anche lei. solo che il suo era morto per davvero."
oggi all'Aquila sembra tutto rimasto come 4 anni fa.
mia madre è morta.
e anche tom se n'è andato.
Obama sarà rieletto. senza meritarlo. because change didn't happen at all for better but only for worse. insomma change sì, ma in peggio.
e in italia non c'è più berlusconi.
ora ne abbiamo uno davvero per bene.
con una ministra che ci parla come parlavano le madri alle figlie negli anni 60.
credo che stessimo meglio quando stavamo peggio.
almeno su berlusconi e le sue girls potevamo sparare battute e sentirci in balia del male più nero.
Ci potevamo autocommiserare e sentirci vittime di una sistema corrotto che solo quelli di destra...-
ora non possiamo più dire nulla.
ora con questi che devono salvare l'Italia dobbiamo "lasciarli lavorare" - no?!
eh sì, perchè se non li lasciamo fare tutto quello che devono fare finiamo come la Grecia, anzi, peggio.
mi fan paura tanta - sta brava gente.
non so. resto in Italia. non ho un altro posto dove andare ormai. resto e osservo impotente.
4 anni fa ho festeggiato la pasqua con persone mai viste prima, smarrite, che avevano person tutto salvo la vita, con le loro bambine piccole che stavano in braccio a mio figlio e non lo mollavano un attimo.
abbiamo cucinato, mangiato e bevuto insieme, abbiamo parlato che "fra un'anno tutto sarebbe tornato a posto" - le donne piangevano senza nascondersi - gli uomini fuori al buio.
ci siamo abbracciati e promesso di aiutarci sempre.
mi sa che è l'unico modo per sopravvivere.
Buona pasqua a tutti!
love, mod
Visualizzazione post con etichetta terremoto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta terremoto. Mostra tutti i post
8.4.12
25.7.10
coming home!
diceva la mamma: "se un uomo torna da un viaggio e non ha un po' di tristezza negli occhi, non ha viaggiato"
credo avesse ragione. mia madre di cazzate ne ha dette veramente pochissime in vita sua.
mi sono alzata alle 4 per andare a prendere mio figlio che è tornato dal suo viaggio, andata e ritorno, dall'inferno. appena arrivato ho visto subito che non stava bene. è stanco morto, ha la febbre ed è pallido. negli occhi ha questa strana luce velata di tristezza ma anche un residio di eccitazione per l'impresa appena conclusa.
quando lo abbraccio, si lascia cadere nelle mie braccia e appoggia la testa sulla mia spalla - "Ciao mamma", è tutto quello che dice. in macchina non dorme. non parla. guarda fuori dal finestrino - il sole si sta alzando - è una palla di fuoco. metto la musica e lui mette la mano sulla mia gamba e dopo un po' appoggia la testa sulla mia spalla. si addormenta. attraverso la maglietta sento quanto scotta. mi viene da piangere un po' da mamma - sono cosi sollevata che è tornato e cosi felice che lui scelga di fare queste cose. è magro. troppo. ha questa bellezza struggente che solo un uomo giovane può avere. la bocca ora è una linea morbida e arrendevole, le ciglia lunghe e nere ognitanto tremano e ora noto che sotto il pallore dello sfinimento c'è quella abbronzatura che ti viene solo se passi le giornate intere all'aria aperta.
a casa lo metto a letto. e poi mi metto in contatto via skype con andrea che è rimasto lì sull'isola maledetta. anche lui ha l'aspetto di chi non dorme da tempo, ma questa volta non è in quella fase di frustrata rassegnazione che assale chiunque fa questo mestiere in cui deve salvare gli ultimi degli ultimi, questa volta mi sorride dolcemente. "Tuo figlio è veramente in gamba. parla poco e capisce tanto. gli vogliamo tutti bene qua. vedrai che resta con noi. michel (il capo responsabile) gli ha offerto di venire a lavorare nel reparto logistico quando finisce la scuola."
e io penso "non ancora, è troppo presto." me ne guarderò bene a dirlo ad alta voce. non bisogna mai dire ad un uomo quel che deve e non deve fare. Come non bisogna dirgli che ha sbagliato, che non è all'altezza, o che non ti fidi del suo giudizio. un uomo deve avere la sensazione che tu, donna, lo ritiene capace di camminare sull'acqua e che, all'ocorrenza, sappia dividere il mar rosso. la cosa buona è che ogni tanto nasce qualcuno che sembra saperle fare davvero queste cose.
wellcome back home, son!
love, ma
credo avesse ragione. mia madre di cazzate ne ha dette veramente pochissime in vita sua.
mi sono alzata alle 4 per andare a prendere mio figlio che è tornato dal suo viaggio, andata e ritorno, dall'inferno. appena arrivato ho visto subito che non stava bene. è stanco morto, ha la febbre ed è pallido. negli occhi ha questa strana luce velata di tristezza ma anche un residio di eccitazione per l'impresa appena conclusa.
quando lo abbraccio, si lascia cadere nelle mie braccia e appoggia la testa sulla mia spalla - "Ciao mamma", è tutto quello che dice. in macchina non dorme. non parla. guarda fuori dal finestrino - il sole si sta alzando - è una palla di fuoco. metto la musica e lui mette la mano sulla mia gamba e dopo un po' appoggia la testa sulla mia spalla. si addormenta. attraverso la maglietta sento quanto scotta. mi viene da piangere un po' da mamma - sono cosi sollevata che è tornato e cosi felice che lui scelga di fare queste cose. è magro. troppo. ha questa bellezza struggente che solo un uomo giovane può avere. la bocca ora è una linea morbida e arrendevole, le ciglia lunghe e nere ognitanto tremano e ora noto che sotto il pallore dello sfinimento c'è quella abbronzatura che ti viene solo se passi le giornate intere all'aria aperta.
a casa lo metto a letto. e poi mi metto in contatto via skype con andrea che è rimasto lì sull'isola maledetta. anche lui ha l'aspetto di chi non dorme da tempo, ma questa volta non è in quella fase di frustrata rassegnazione che assale chiunque fa questo mestiere in cui deve salvare gli ultimi degli ultimi, questa volta mi sorride dolcemente. "Tuo figlio è veramente in gamba. parla poco e capisce tanto. gli vogliamo tutti bene qua. vedrai che resta con noi. michel (il capo responsabile) gli ha offerto di venire a lavorare nel reparto logistico quando finisce la scuola."
e io penso "non ancora, è troppo presto." me ne guarderò bene a dirlo ad alta voce. non bisogna mai dire ad un uomo quel che deve e non deve fare. Come non bisogna dirgli che ha sbagliato, che non è all'altezza, o che non ti fidi del suo giudizio. un uomo deve avere la sensazione che tu, donna, lo ritiene capace di camminare sull'acqua e che, all'ocorrenza, sappia dividere il mar rosso. la cosa buona è che ogni tanto nasce qualcuno che sembra saperle fare davvero queste cose.
wellcome back home, son!
love, ma
18.7.10
l'estate del '92
era calda più che altro, l'estate del '92.
come questa qui che non credevo nemmeno di vivere e che ora non mi fa dormire.
il 18 luglio del '92 era un sabato.
e tu sei nato esattamente alle 9.28 della mattina
dopo una notte che sembrava un incubo.
niente gioie di maternità - niente momento magico per ogni donna.
era dolore. dolore e basta.
ricordo di aver insultato tutti, compreso tuo padre che
come ogni uomo che si rispetta in quel momento si sentiva colpevole e diceva cose idiote.
però nel momento in cui sei nato ho provato una cosa che non ho mai più provato dopo.
tuo padre - per non svenire credo - scattava decine di foto dell'evento. era il suo mestiere e credo che dietro la sua canon si sentisse al sicuro.
da lì in poi siamo sempre stati insieme. sempre. tuo padre tornava ognitanto dai suoi viaggi meravigliosi e pericolosi a vedere come stavamo. poi, una notte non è più tornato e siamo stati ancora più insieme.
oggi compi 18 anni. ti avevo chiesto cosa volevi. una festa in un posto di tua scelta. una macchina. un libro. tu mi hai guardato timido e hai risposto "voglio andare via" - era ovvio, sei mio figlio. lo sapevo già che non saresti rimasto per sempre.
ti sei scelto uno dei posti più poveri e più terribili che ci sono al mondo al momento e l'altro giorno mentre parlavamo mi hai detto: "mama, qui non hanno niente i bambini, alcuni neanche i vestiti. non hanno più le gambe, le braccia ma appena mi vedono ridono. basta fargli le smorfie per farli ridere forte. e io so fare solo quelle. non so cosa dire a loro. non so più niente da quando sono qua."
e allora gli ho detto che poteva tornare quando voleva e lui zitto. dopo un po' dice :" lo so, mama, ma devo prima mettere a posto le cose qua. poi torno a casa."
è idealista. ha 18 anni. ed è mio figlio.
sono felice.
Etichette:
18 anni,
bad mood,
compleanno,
Haiti,
terremoto
17.6.10
modpolitik - quando la mod capì che anche il tradimento in italia è tutta un'altra cosa
il tradimento è forse la cosa che detesto di più.
il significato della parola non è definibile - modificabile a seconda del caso.
non esiste il tradimento "a fin di bene".
stamane alle 6 sono fuori in macchina. non riuscivo proprio a dormire - e poi sono sempre stata mattiniera per natura. mi prendo i soliti due giornali, uno che la pensa come me e un altro che la pensa al contrario. era il metodo del nonno per avere una informazione "equilibrata". non che sia mai possibile in italia - qui nulla è mai in equilibrio. penso sia una questione geo-genetica-culturale, accentuato dal momento politico.
la prima cosa che mi colpisce è questa storia di tale spatuzza, pentito di mafia, che ora, grazie ad una commissione blablabla, avrebbe perso il diritto di essere protetto dallo stato contro quelli che lui, spatuzza, ha tradito e che sicuramente ora cercheranno di farlo fuori.
leggo e penso. giro in rete. leggo la storia di questo qua, qualche articolo sui "pentiti" in generale. mi faccio il caffè. lo bevo in terrazza. ieri ha piovuto tutto il giorno. bellissimo! amo i contrasti: pioggia in estate. sole in inverno.
insomma penso che uno stato che prima fa parlare un delinquente (assassino di un prete) promettendogli protezione per poi dirgli che "gli scade il diritto a questa protezione, perchè non ha tradito secondo le regole di questo stato" sia una cosa peggiore di tutte le altre che sono capitate e stanno capitando negli ultimi tempi.
personalmente credo sia profondamente sbagliato basare una indagine sul tradimento. sono dell'idea che una persona che tradisce, indipendentemente dal fatto da che parte stia, non sia affidabile e usare la parola "pentito" o "collaboratore di giustizia" al posto di "traditore" è solo un modo per fare sembrare meno pesante il concetto. credo però anche che, una volta deciso di avvalersi di quello che queste persone hanno da raccontare, loro vanno protetti in ogni caso. ascolto quel ragazzo che ormai sembra quasi un vecchio che ha scritto gomorra - resto colpita dall'equilibrio che lui riesce a mantenere nonostante la vita che deve fare...ha neanche 30 anni mi pare e un sorriso che rivela una dolcezza che lui forse non vorrebbe fare vedere a nessuno.
poi leggo sulla questione di una fabbrica della fiat in campania...non ricordo il nome ora. praticamente TUTTI i sindacati salvo uno, cioè sono quelli che devono per definizione tutelare i diritti dei lavoratori, hanno firmato una specie di contratto in cui i lavoratori si dichiarano d'accordo di lavorare alle stesse condizioni dei lavoratori in polonia (per evitare che la fiat porti il lavoro di quella fabbrica proprio in polonia) rinunciando ai diritti faticosamente acquisiti nel corso di anni di lotta. l'accordo inoltre sarebbe anticostituzionale.
c'è un unico sindacato (piccolo) che ha rifiutato la firma. davide contro golia.
ma come è possibile che i sindacati fanno comunella con gli imprenditori (tra l'altro ho letto una volta una intervista, non mi ricordo bene....ad un giornale canadese, mi pare, di marchionne in cui sosteneva più o meno senza mezzi termini che in italia la fiat fa quel che vuole, perchè è comunque e sempre sostenuta dallo stato - indipendentemente dal governo del momento.)
all'Aquila la gente è in strada per dire che non si è fatto nulla di quello che era stato loro promesso o pochissimo. la cosa che ha colpito me è questa storia di dover pagare il mutuo per case ormai distrutte - ma le assicurazioni?!?! e poi questa cosa delle tasse che al momento della tragedia furono sospese ma ora lo stato li rivuole tutte in un colpo. ma la gente che dovrebbe pagare queste tasse non ha nel frattempo creato fatturato che richiederebbe il versamento di una tassa. insomma non capisco: pagare le tasse su che cosa???
si son fatte le 8 e mezza. rileggo e pubblico. non che mi aspetti nulla. chi mi legge la pensa già come me. e gli "altri"? bè, ormai sono irragiungibili, quindi il mio è solo lo sfogo inutile di una privata cittadina.
il significato della parola non è definibile - modificabile a seconda del caso.
non esiste il tradimento "a fin di bene".
stamane alle 6 sono fuori in macchina. non riuscivo proprio a dormire - e poi sono sempre stata mattiniera per natura. mi prendo i soliti due giornali, uno che la pensa come me e un altro che la pensa al contrario. era il metodo del nonno per avere una informazione "equilibrata". non che sia mai possibile in italia - qui nulla è mai in equilibrio. penso sia una questione geo-genetica-culturale, accentuato dal momento politico.
la prima cosa che mi colpisce è questa storia di tale spatuzza, pentito di mafia, che ora, grazie ad una commissione blablabla, avrebbe perso il diritto di essere protetto dallo stato contro quelli che lui, spatuzza, ha tradito e che sicuramente ora cercheranno di farlo fuori.
leggo e penso. giro in rete. leggo la storia di questo qua, qualche articolo sui "pentiti" in generale. mi faccio il caffè. lo bevo in terrazza. ieri ha piovuto tutto il giorno. bellissimo! amo i contrasti: pioggia in estate. sole in inverno.
insomma penso che uno stato che prima fa parlare un delinquente (assassino di un prete) promettendogli protezione per poi dirgli che "gli scade il diritto a questa protezione, perchè non ha tradito secondo le regole di questo stato" sia una cosa peggiore di tutte le altre che sono capitate e stanno capitando negli ultimi tempi.
personalmente credo sia profondamente sbagliato basare una indagine sul tradimento. sono dell'idea che una persona che tradisce, indipendentemente dal fatto da che parte stia, non sia affidabile e usare la parola "pentito" o "collaboratore di giustizia" al posto di "traditore" è solo un modo per fare sembrare meno pesante il concetto. credo però anche che, una volta deciso di avvalersi di quello che queste persone hanno da raccontare, loro vanno protetti in ogni caso. ascolto quel ragazzo che ormai sembra quasi un vecchio che ha scritto gomorra - resto colpita dall'equilibrio che lui riesce a mantenere nonostante la vita che deve fare...ha neanche 30 anni mi pare e un sorriso che rivela una dolcezza che lui forse non vorrebbe fare vedere a nessuno.
poi leggo sulla questione di una fabbrica della fiat in campania...non ricordo il nome ora. praticamente TUTTI i sindacati salvo uno, cioè sono quelli che devono per definizione tutelare i diritti dei lavoratori, hanno firmato una specie di contratto in cui i lavoratori si dichiarano d'accordo di lavorare alle stesse condizioni dei lavoratori in polonia (per evitare che la fiat porti il lavoro di quella fabbrica proprio in polonia) rinunciando ai diritti faticosamente acquisiti nel corso di anni di lotta. l'accordo inoltre sarebbe anticostituzionale.
c'è un unico sindacato (piccolo) che ha rifiutato la firma. davide contro golia.
ma come è possibile che i sindacati fanno comunella con gli imprenditori (tra l'altro ho letto una volta una intervista, non mi ricordo bene....ad un giornale canadese, mi pare, di marchionne in cui sosteneva più o meno senza mezzi termini che in italia la fiat fa quel che vuole, perchè è comunque e sempre sostenuta dallo stato - indipendentemente dal governo del momento.)
all'Aquila la gente è in strada per dire che non si è fatto nulla di quello che era stato loro promesso o pochissimo. la cosa che ha colpito me è questa storia di dover pagare il mutuo per case ormai distrutte - ma le assicurazioni?!?! e poi questa cosa delle tasse che al momento della tragedia furono sospese ma ora lo stato li rivuole tutte in un colpo. ma la gente che dovrebbe pagare queste tasse non ha nel frattempo creato fatturato che richiederebbe il versamento di una tassa. insomma non capisco: pagare le tasse su che cosa???
si son fatte le 8 e mezza. rileggo e pubblico. non che mi aspetti nulla. chi mi legge la pensa già come me. e gli "altri"? bè, ormai sono irragiungibili, quindi il mio è solo lo sfogo inutile di una privata cittadina.
Etichette:
accordo con i sindacati,
fiat,
l'Aquila,
pomigliano,
saviano,
spatuzza,
terremoto
Iscriviti a:
Post (Atom)