... l'altro giorno il benzinaio musone e taciturno del mio paese
vede attaccato alla mia chiave della macchina un coltellino minuscolo a serramanico.
Mi fissa per un attimo che sembra durare una eternità.
poi mi spara il sorriso più autentico e bello che abbia mai visto fare ad un maschio:
"posso aprirlo?" (nessun amante delle lame aprirebbe mai la lama di un altro senza domandare!)
"certo", gli rispondo e lui si passa la lama su un dito tirando una goccia minuscola di sangue...
con sguardo serio mi fa "ti va una birra una di queste sere?"
e la mod ci resta quasi secca.
e anche contenta.
non desidero spesso un maschio per giocare
ma alle volte mi ricordo volentieri la sensazione che si prova con un maschio che è diversa da quella che si ha con una femmina.
quando riesci a mettere sotto un maschio in maniera autentica
è una sensazione di potere mescolato al trionfo, mentre con una femmina provo complicità e intesa.
vale per me, s'intende. come sempre è tutto talmente soggettivo che le regole non esistono.
love, mod
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8.6.11
1.2.11
CUT!
quando arriva è la solita.
entra sempre silenziosa. non guarda in faccia nessuno. non saluta. sta lì. in attesa che gli si da quel che desidera.
non è una ragazza che "ci tiene".
non gliene frega un cazzo di niente e nessuno,
salvo raggiungere, ogni volta che può, "il culmine" ("the peak").
non è giovane e neanche vecchia.
ha un nome bellissimo da ragazza.
una roba tipo Gwendolyn, credo.
ma si fa chiamare Eddie da tutti.
lei è una masochista.
di solito non mi interessano. non hanno paura del dolore e di consequenza ti osservano sempre un po' con sufficienza quando gli fai un lavoretto. and that pisses me quite off!
il segreto per godersi il gioco con una così è di prenderla in contro piede.
e farle qualcosa che lei non ha mai provato prima...
io sono mancina. con la destra la tengo giù. eh sì, non appena ha visto la lama, voleva devincolarsi. "dai, non m'attizza. perché non mi fai quella roba con gli aghi come l'altra volta?"
"senti, mi hai rotto il cazzo, stronza! ora. o stai giù oppure te ne vai. non sei tu quella che decide il gioco!"
per un attimo resta lì, come sospesa. nessuno le parla cosi. tutti sanno che lei in realtà è una regina e quindi va trattata con garbo - con una specie di devozione, capisci? devozione un cazzo!
ci pensa su un attimo. poi si rimette giù e chiudendo gli occhi sussurra "ok. ma non sono una stronza!"
con una mano premo sulla bocca dello stomaco. sembra un pesce sulla riva ora. cerca di bere un po' d'aria. le appoggio la lama sulla fica. tirandola via devo averla tagliuzzata appena un poco. gemita.
"Zitta, stronza!"
La lama luccica della roba sua. La lecco pensierosa. la mia pelle si copre di sudore. mi sembra di bruciare.
Poi un taglio rapido. Punta che affonda appena nella carne e incisione a sbavatura in lungo, verso l'alto. un gesto elegante. posso dirlo? io ci so fare. chi ama le lame, o è un macellaio o è altro. io sono altro.
nel momento in cui la lama perfora la pelle lei mi regala un urlo autentico, selvaggio. sai, quelle urla che salgono dalle budella. alza la testa per guardarsi. quando vede il sangue ha un orgasmo quasi immediato. tra le cosce arriva un getto color giallino. abbondante. se la fa letteralmente addosso dalla paura. una roba cosi non la puoi "fakare". una roba cosi ...bè, ci vuole coraggio.
"you see, I could have killed you! Remember that, you bitch!
e le infilo la lingua in bocca. sento sudore, saliva, sangue e piscio.
"ho avuto tanta paura," dice lei con un filo di voce post-orgasmica.
"glad you enjoyed it!" Sorrido. "Ora apri le gambe e fammi vedere"
non sanguina tanto. è fradiccia e non resisto. le fico due dita dentro e con l'altra mano le
accarezzo il viso. lei trema. ha gli occhi chiusi e sul secondo "culmine" (lei li chiama davvero cosi!) mi urla "stop it, please. I can't take any more...please!" l'annuso. la paura ha un odore preciso. un po' d'aceto...non so...odore di carne cruda e anche di metallo. non ce la faccio. sento quel brusio nelle orecchie e le pianto la bocca, i denti e la lingua nella sua fica luciccante.
"Ce la fai ad alzarti che ti voglio fare un'altra foto?"
Le gambe le tremano un po. Ma riesce a tirarsi su. La metto contro il muro. illuminata dal sole di una serata invernale mite lei mi sembra una dea!
all pics by AERIC MEREDITH-GOUJON
entra sempre silenziosa. non guarda in faccia nessuno. non saluta. sta lì. in attesa che gli si da quel che desidera.
non è una ragazza che "ci tiene".
non gliene frega un cazzo di niente e nessuno,
salvo raggiungere, ogni volta che può, "il culmine" ("the peak").
non è giovane e neanche vecchia.
ha un nome bellissimo da ragazza.
una roba tipo Gwendolyn, credo.
ma si fa chiamare Eddie da tutti.
lei è una masochista.
di solito non mi interessano. non hanno paura del dolore e di consequenza ti osservano sempre un po' con sufficienza quando gli fai un lavoretto. and that pisses me quite off!
il segreto per godersi il gioco con una così è di prenderla in contro piede.
e farle qualcosa che lei non ha mai provato prima...
io sono mancina. con la destra la tengo giù. eh sì, non appena ha visto la lama, voleva devincolarsi. "dai, non m'attizza. perché non mi fai quella roba con gli aghi come l'altra volta?"
"senti, mi hai rotto il cazzo, stronza! ora. o stai giù oppure te ne vai. non sei tu quella che decide il gioco!"
per un attimo resta lì, come sospesa. nessuno le parla cosi. tutti sanno che lei in realtà è una regina e quindi va trattata con garbo - con una specie di devozione, capisci? devozione un cazzo!
ci pensa su un attimo. poi si rimette giù e chiudendo gli occhi sussurra "ok. ma non sono una stronza!"
con una mano premo sulla bocca dello stomaco. sembra un pesce sulla riva ora. cerca di bere un po' d'aria. le appoggio la lama sulla fica. tirandola via devo averla tagliuzzata appena un poco. gemita.
"Zitta, stronza!"
La lama luccica della roba sua. La lecco pensierosa. la mia pelle si copre di sudore. mi sembra di bruciare.
Poi un taglio rapido. Punta che affonda appena nella carne e incisione a sbavatura in lungo, verso l'alto. un gesto elegante. posso dirlo? io ci so fare. chi ama le lame, o è un macellaio o è altro. io sono altro.
nel momento in cui la lama perfora la pelle lei mi regala un urlo autentico, selvaggio. sai, quelle urla che salgono dalle budella. alza la testa per guardarsi. quando vede il sangue ha un orgasmo quasi immediato. tra le cosce arriva un getto color giallino. abbondante. se la fa letteralmente addosso dalla paura. una roba cosi non la puoi "fakare". una roba cosi ...bè, ci vuole coraggio.
"you see, I could have killed you! Remember that, you bitch!
e le infilo la lingua in bocca. sento sudore, saliva, sangue e piscio.
"ho avuto tanta paura," dice lei con un filo di voce post-orgasmica.
"glad you enjoyed it!" Sorrido. "Ora apri le gambe e fammi vedere"
non sanguina tanto. è fradiccia e non resisto. le fico due dita dentro e con l'altra mano le
accarezzo il viso. lei trema. ha gli occhi chiusi e sul secondo "culmine" (lei li chiama davvero cosi!) mi urla "stop it, please. I can't take any more...please!" l'annuso. la paura ha un odore preciso. un po' d'aceto...non so...odore di carne cruda e anche di metallo. non ce la faccio. sento quel brusio nelle orecchie e le pianto la bocca, i denti e la lingua nella sua fica luciccante.
"Ce la fai ad alzarti che ti voglio fare un'altra foto?"
Le gambe le tremano un po. Ma riesce a tirarsi su. La metto contro il muro. illuminata dal sole di una serata invernale mite lei mi sembra una dea!
all pics by AERIC MEREDITH-GOUJON
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10.10.10
bumpin' blade
questa roba la scrivo nel tempo che dura il pezzo.
etta ha capito tutto. e io sono sua discepola.
"sta fermo lì. te l'ho detto prima, cazzo.
se ti muovi il gioco è finito.
lo so - è difficile stare cosi.
ma è proprio la posizione del cristo
che mi dice che ti fidi di me."
...e poi - sei proprio bello cosi...i muscoli delle braccia e del petto...ecco...
vederti cosi mi da piacere. e se riesci a darmi piacere avrai una ricompensa che non immagini nemmeno lontanamente...
"devi prendere una decisione.
devi dire 'sì, lo voglio' - solo che per questa unione non serve andare in chiesa. non serve firmare nessun contratto. e, a meno che tu non faccia delle mosse improvvise, anche la formula 'finche morte non ci separa' non serve. è tutto molto più semplice. serve solo una goccia di sangue. il tuo."
...non si deve mai spingere una persona a fare quel che non è pronta a fare. bisogna avere pazienza e aspettare che il desiderio la inondi. molte volte non succede ma qualche volta si è fortunati...
la musica di etta fa l'amore con le mie lame. il bump del blues mette ordine nelle mie mosse. è come entrare nel sogno di qualcun'altro....e magari se etta sapesse delle mie associazioni d'idee mi mandarebbe a fanculo...
"hai visto?! è stato facile. e tu sei stato tutto quello che avevo sempre immaginato!"
love, mod (stordita e col mal di testa - la notte è stata lunga e solitaria. e ho decisamente bevuto troppo rosso. neanche il caffè e due aspirine mi possono dare sollievo.)
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21.9.10
una brava moglie
due ore dopo.
nella luce fredda delle lampade da fabrica la pelle della donna è coperta da una sottile pellicola di sudore che sembra avvolgerla come un vestito fatto di un tessuto preziosissimo. intorno ai capezzoli piccolissime gocce di sangue, la corda che ha intorno al collo non lascerà nessun segno a lungo, le braccia aperte e le cosce tremano un po' per uno sforzo più mentale che fisico.
ha scelto lei di farsi legare su una grande croce di legno grezzo
che sta in mezzo ad un ambiente spazioso.
in un momento di calma si guarda intorno come quando ci si sveglia da un sogno.
ci mette un attimo a focalizzare.
"dove sono?"
"che cosa è successo?"
e dopo un istante in cui ricorda tutto, il suo corpo va in tensione -
"che cosa ho fatto?!"
dalle passarelle sopra di lei ci sono delle persone che la osservano con cognizione di causa.
quando si accorge di loro, la donna lascia andare la testa in dietro e sorride.
e la gente da sopra applaude.
apprezzano sempre chi se la sa godere senza ipocrisia.
ora magari vi chiedete "DUE ORE DOPO CHE COSA?!"
le è stato regalato un gioco di lama a questa donna di mezza età.
lei è una brava moglie - la donna di un uomo delle istituzioni.
è una di quelle donne che è sempre elegante e mai fuori luogo.
ha una voce gradevole, di quelle che non cerca mai di sovrastare l'interlocutore.
fa discorsi sempre addatti alla situazione.
è istruita e intelligente.
i capelli hanno il colore del grano - una tinta che quasi non si nota.
indossa vestiti costosi - lo si vede dalla semplicità e il taglio perfetto.
quando la incontro capisco dalla stretta di mano che ha carattere.
le chiedo "che cosa desideri più di ogni altra cosa?"
"voglio trovarmi in una situazione in cui devo temere veramente per me - una volta provavo questa sensazione ma non me la ricordo più. tu puoi fare in modo che io ricordi?"
"sì!"
love mod
nella luce fredda delle lampade da fabrica la pelle della donna è coperta da una sottile pellicola di sudore che sembra avvolgerla come un vestito fatto di un tessuto preziosissimo. intorno ai capezzoli piccolissime gocce di sangue, la corda che ha intorno al collo non lascerà nessun segno a lungo, le braccia aperte e le cosce tremano un po' per uno sforzo più mentale che fisico.
ha scelto lei di farsi legare su una grande croce di legno grezzo
che sta in mezzo ad un ambiente spazioso.
in un momento di calma si guarda intorno come quando ci si sveglia da un sogno.
ci mette un attimo a focalizzare.
"dove sono?"
"che cosa è successo?"
e dopo un istante in cui ricorda tutto, il suo corpo va in tensione -
"che cosa ho fatto?!"
dalle passarelle sopra di lei ci sono delle persone che la osservano con cognizione di causa.
quando si accorge di loro, la donna lascia andare la testa in dietro e sorride.
e la gente da sopra applaude.
apprezzano sempre chi se la sa godere senza ipocrisia.
ora magari vi chiedete "DUE ORE DOPO CHE COSA?!"
le è stato regalato un gioco di lama a questa donna di mezza età.
lei è una brava moglie - la donna di un uomo delle istituzioni.
è una di quelle donne che è sempre elegante e mai fuori luogo.
ha una voce gradevole, di quelle che non cerca mai di sovrastare l'interlocutore.
fa discorsi sempre addatti alla situazione.
è istruita e intelligente.
i capelli hanno il colore del grano - una tinta che quasi non si nota.
indossa vestiti costosi - lo si vede dalla semplicità e il taglio perfetto.

le chiedo "che cosa desideri più di ogni altra cosa?"
"voglio trovarmi in una situazione in cui devo temere veramente per me - una volta provavo questa sensazione ma non me la ricordo più. tu puoi fare in modo che io ricordi?"
"sì!"
love mod
16.7.10
o r a!
pic by http://www.aericmg.com/dailypic/category/erotic/
me lo sento. sta arrivando. è l'onda. come quella del destino (che secondo ste non esiste).
è quella cosa che mi succede in estate quando fa tanto caldo. una sensazione nel basso ventre che arriva forte quando meno te lo aspetti e si diliegua tra le cosce per finire nel nulla. cosi ti chiedi sempre cosa cazzo è stato e se magari hai avuto un ictus minuscolo che ti fa avere delle alucinazioni.
è la voglia di prendere qualcuno (in questo caso non me ne faccio nulla di una femmina, perchè ho bisogno di sovrastare e di fare prima paura e poi male - e tutto quanto per davvero e senza alcun moto d'affetto) e di farne ciò che mi viene in mente.
bastano due ore...neanche. io sono veloce a concludere. in tutti i sensi.
ho bisogno di un bagno freddo.
poi delle mie lame.
di quella maglietta vecchissima con la foto di rodolfo valentino nudo e crocefisso.
dell'aceto.
del sale.
dei lacci di cuoio.
merda!
me lo sento. sta arrivando. è l'onda. come quella del destino (che secondo ste non esiste).
è quella cosa che mi succede in estate quando fa tanto caldo. una sensazione nel basso ventre che arriva forte quando meno te lo aspetti e si diliegua tra le cosce per finire nel nulla. cosi ti chiedi sempre cosa cazzo è stato e se magari hai avuto un ictus minuscolo che ti fa avere delle alucinazioni.
è la voglia di prendere qualcuno (in questo caso non me ne faccio nulla di una femmina, perchè ho bisogno di sovrastare e di fare prima paura e poi male - e tutto quanto per davvero e senza alcun moto d'affetto) e di farne ciò che mi viene in mente.
bastano due ore...neanche. io sono veloce a concludere. in tutti i sensi.
ho bisogno di un bagno freddo.
poi delle mie lame.
di quella maglietta vecchissima con la foto di rodolfo valentino nudo e crocefisso.
dell'aceto.
del sale.
dei lacci di cuoio.
merda!
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14.6.10
trashfuck
non voglio altro che
immergermi nel mondo notturno per un po'.
osservare gli altri a
bere, desiderare, ridere, sudare, bramare, toccare, ballare.
finisce sempre cosi: ho la più buona di tutte le intenzioni
di smettere con le stronzate
e qualcuno che mi conosce appena un po' bene
mela fa passare subito.
voglio solo ascoltare un po' di musica che
mi vada bene con la roba che ho dentro da un paio di giorni.
detesto il trash di ogni genere.
perché mi fa ogni volta lo stesso effetto umido.
son due giorni che mi stordisco con filmetti da 4 soldi in cui donnette da 4 soldi con tette finte al silicone da 4 soldi e con un sorriso che promette che per 4 soldi non ti danno manco il resto.
dopo l'ennesimo esempio di altissima intellettualità carnale non ce la faccio più.
mi tiro su dal divano, una sistemata veloce, vestita come se dovessi recitare per un qualche stronzo fetishista di donne idiote con tette enormi.
(calarsi nel ruolo non è difficile quando c'hai la voglia).
trash.
il locale è uno di quelli che in città lo conosce solo la gente di un certo tipo.
qui si viene per trattare affari veloci e di poco valore. e non serve essere ne belli ne ricchi. qui basta offrire quel che si è disposti a dare. e si trova sempre qualcuno che lo vuole.
il banco del bar è segnato da anelli bagnati lasciati dai bicchieri, bricciole, tovaglionini usati.
Lucchino non è un barista modello - non gliene frega un cazzo della pulizia - ma è un barista che mette assieme le persone giuste.
quando arrivo mi guarda appena, sbiascicando qualcosa del tipo "è un po' che non ti vedo...dove cazzo sei stata?"
sbatto la mano aperta sul banco "dammi da bere. un bicchiere d'acqua và!"
mi guarda di traverso.
"ma vaffanculo!"
"dico sul serio, bello. è già un miracolo che sono arrivata qua. non posso bere roba."
"Te muori se bevi acqua....altro che storie..." e scuotendo la testa mi versa della minerale.
bevo tutto d'un fiato. che caldo ancora. mi guardo in giro. sono arrivata tardi a posta. dopo la mezzanotte di domenica qua trovi solo chi ha davvero necessità di qualcosa. è gente che non ti fa perdere tempo con delle trattative ipocrite. ai tavoli gente già sistemata a quanto pare. al banco due solitari ubriachi col blues addormentato o quasi. dal bagno esce una che sembra mortitia adams: capelli neri, tinti male, si vede un centimetro di ricrescita grigia, pelle bianca, occhi truccati pesantemente di nero, unghie finte, tacchi altissimi, vestito nero strettissimo - non ha le tette. si siede al tavolo dove la aspettava il suo gomez. una specie di ballerino di tango argentino di mezza età. lei si accorge che la sto guardando. dice qualcosa all'orecchio dell'uomo. ora guarda anche lui. serio. poi si alza e viene verso di me al banco.
senza badare a me dice a Lucchino: "cosa ti devo?"
Lucchino fa il conto guardandomi incuriosito.
io guardo la donna. sta lì con le gambe magre accavallate elegantemente e fuma.
a me prudono le mani. attraverso il locale le dico "il tuo uomo sembra intenzionato ad andare a dormire - tu che fai?"
"io? dipende... a cosa pensavi?"
l'uomo mette via il portafoglio e si gira verso la compagna "andiamo, dai!"
"vai avanti tu che mi fermo un altro po'"
Ora mi guarda bene. "posso restare e guardare?"
"no! non vi ho mai visti ne conosciuti, potreste essere due psicopatici assassini - e poi a me tira la tua puttana e non tu!"
TRASH! la donna immediatamente si siede dritta sulla sedia, sfregando la fica e il culo senza carne contro la paglia della sedia.
"dai, ti prego, è tutta la sera che aspetto." la voce almeno è gradevole quando implora, penso.
lui non è convinto. "anche tu potresti essere una pericolosa pazza in libera uscita..."
sorrido fredda "per me garantisce Lucchino...per te non so..."
Lucchino si comporta sempre bene in quelle occasioni. sta serio ed è concentrato. se combina le persone giuste prende una bella mancia.
Alla fine me la porto nel solito "albergo-residence ruby" (vero nome trash di un vero posto trash con trash-arredamento stile anni settanta nella provincia veneta trashissima) e le faccio quello che avevo da offrire. lei mi offre il suo corpo soprendentemente pulito e profumato, i suoi capelli tinti male, la sua pelle bianca non giovanissima, il rimmel che alla fine le cola fino alla bocca, l'espressione dei suoi occhi quando glieli faccio specchiare nella mia lama, un paio di guanti usa e getta, sussurri di desiderio, una sottilissima linea di sangue, lacrime di un desiderio appagato inaspettatamente.
trash è quando non è per amore. non si dovrebbe MAI fare. bisognerebbe farsi bastare i film - bisognerebbe fare tutto solo nell'immaginario. ma kekkazzo, si vive una volta sola, no?!
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