dall'isola nel mare baltico tempestoso e irrequieto
i personaggi italiani sembrano davvero piccoli.
ieri.
è tutto il giorno che ho da fare -
metto a posto piccole cose in casa,
mi occupo dei cani che ormai sono 4 -
più le tre gatte che non so come siano diventate nostre.
sta di fatto che loro sanno subito quando arriviamo.
si presentano sulla porta sul retro e miagolano.
ieri notte, quando ho lasciato fuori i cani per la loro
pisciata sotto una luna piena ed immensa
le tre gatte erano lì ad aspettare che si aprisse la porta.
fa talemente freddo la notte (- 15) che non stanno volentieri in giro.
ci sono le volpi, i bambi (come si chiamano in italiano?) e i cinghiali.
questa volta non vado a caccia.
sono troppo sbilenca e poi non ho voglia di carne.
sono più da zuppa di latte, minestrone o cioccolata calda.
questa mattina accendo il computer e vengo inondata dalle facende del piccolo uomo.
leggo le solite fonti - quelli contro e quelli pro.
alla fine sarò la sua paura di invecchiare, la paura di morire (che secondo me ha creato questa voglia di figa) a rovinarlo.
quasi mi fa pena - come tutti i dipendenti da droga, o gioco, o figa.
mi fa pensare a Mao che in vecchiaia voleva una vergine al giorno per non morire.
il dittatore cinese credeva che il sangue versato di una vergine lo rendesse immortale.
infatti non è più questione di politica, di conflitto d'interesse, di processi e di costituzione.
ormai è una questione di dipendenza.
penso ad un cricetto che corre, corre, corre nella sua ruota senza mai potersi fermare.
questi animaletti non mi sono mai sembrati "graziosi" - mi hanno sempre fatto pena.
il non-sapersi-fermare è una malattia oppure un istinto oppure una reazione attavica -
non è più questione di colpevole o innocente.
è questione di
"che cos'altro ancora?"
personalmente ritengo che la rubacuori in questione non sia mai stata veramente minorenne.
è una bambina nata già vecchia.
una ragazza che sin dall'inizio ha dovuto trasformare ogni sua debolezza in una mossa da difesa.
la vorrei tenere qua con me.
ad accudire i cani.
a camminare per ore nei boschi.
la porterei a caccia a procurarsi da mangiare.
le farei fare qualcunque cosa in cui la figa non le serve a nulla.
le farei capire che dopo i tanti uomini che probabilmente glielo hanno messo dentro dappertutto
per me è una intoccabile, sessualmente parlando.
temo che ne lei ne l'uomo piccolo mi darebbero ascolto - e intanto nessuno parla più della fiat dove è successo una vera revoluzione. o della disoccupazione, della legge gelmini...
all'estero studiano molto attentamente le vicende italiane. per capire come fanno. per capire se è possibile farlo anche in altri paesi.
l'italia farà scuola. ed sarà, come sempre, campione di creatività. nel bene e in questo caso soprattutto nel male.
ho scritto a getto, non voglio sprecare il poco tempo che mi resta qua. è tutto cosi bello e silenzioso. sono le 5. è già buio. ma all'orizonte c'è una striscia di luce color rosso fuoco. il sole d'inverno ha la bellezza di un inferno popolato da angeli. scusate, l'ultima m'è scappata.
love, mod
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19.1.11
22.2.10
occhio, baby!
quel che veramente detesto degli ospedali italiani è un elenco lunghissimo di cose che si possono benissimo applicare alla politica, al festival di san remo, alle tasse, ai tempi di pagamento, alle commesse nei negozi di abbigliamento, all'omino che ritira la spazzatura, ai professori di mio figlio, alla pubblicità, al cibo, al sesso, alla chiesa, ecceccecc.
le promesse sono sempre grandissime, i resultati sono, per essere "positivi", mediocri quasi sempre. e la giustificazione è sempre che la colpa è di altri. poi si parte sempre con quella arroganza di chi si sente come se avesse inventato la ruota per poi scoprire che, sì, può anche essere, ma l'idea non basta, dopo le cose bisogna anche farli funzionare bene e per lungo periodo. questa arroganza si trasforma in un coda-fra-le-gambe non appena qualcuno si oppone seriamente.
sì, mod è incazzata.
ha una benda nera sull'occhio sinistro.
non ci vede più.
una cosa di routine con temporanea perdita della "qualità di vista"
(che cazzo è?! o ci vedi o non ci vedi!)
si è trasformato in qualcosa di definitivo - si teme.
menomale che la mod ha ancora sufficiente memoria per ricordarsi, nonostante una anestesia da brontosauro in corpo che smaltirà non prima di un mese, le parole del medico più imbecille ma anche più faccia di culo di tutta l'italia.
domenica
mod: "cazzo, non vedo niente da quest'occhio. cos'è?"
dottorino-figo-voto-forza-italia-faccio-tanto-nero-mi-scopo-le-infermiere-anche-se-sono-sposato-da-poco-e-la-visita-privata-costa-270-euro-più-tasse-se-femo-senza-fattura-son-265": "aaah, signora, non si preoccupi, è una cosa temporanea, entro domani passerà."
mod: "non mi preoccupo. sono incazzata. è diverso. sarà meglio che torni la vista, perchè se no vengo a cercare proprio te e ti prendo a calci in culo, eh?!"
dottore (ride tra l'imbarrazzato e l'isterico): "via, signora, magari le diamo qualcosa per calmarsi."
mod: "al primo che si avvicina gli spezzo le braccine e ora fuori!"
quando il medico esce, la mod, che è una tutta d'un pezzo, ma cazzo, anche lei ha un limite di sopportazione, si fa un pianto di rabbia che rischia di farle saltare i punti che ha in testa. si da una occhiata con lo specchietto. hm....che gran figona però con quel coso nero sull'occhio. mod si sente un po' come daryl hannah quando fa elle driver e un po' come geena davis quando fa la piratessa in mezzo a un sacco di pirati maschi rozzi ma per fortuna deficienti. il tubicino di drenaggio che le esce tra i capelli le ricorda gli alieni cattivi di "dune" che succhiavano la linfa alle loro cavie umane - poi pensa alla possibilità di perdere per sempre la vista di su un occhio. 5 minuti di sana autocommiserazione terapeutica. poi pensa "vaffanculo!"
lunedì mattina. visita delle 8.
dottore (non quello che ha fatto l'intervento, ma l'assistente al primo anno):" come andiamo stamane?"
mod: "te non so - io di merda. ancora non ci vedo. dove è il tuo capo? portamelo qua. con te non ci parlo. niente di personale, eh?!"
dottore: "ma signora, non si agiti" - e girato verso l'infermiera "ma a questa qui non gli diamo le goccette?"
l'infermiera impallidisce.
mod è fuori dal letto. in piedi sta sempre sopra tutti.
per la verità barcolla un po' - ma ciò nonostante fanno tutti un passo indietro.
mod pensa "che spirito di servizio - invece di prendermi, hanno talmente tanta paura ora che..."
poi gelida al dottorino: "le goccette le dai alla tua mamma che le servono per tenere a bada la disperazione di aver fatto un figlio cretino e cafone come te... portami qua il tuo amichetto....corri, và!"
il dottore si da un tono e mormorando qualcosa come "la mia professione non include mica gli insulti," cerca di lasciare la stanza.
mod non è in se stamane, è vero, ma certe cose non può lasciarle cadere nel nulla.
"te ancora una professione non ce l'hai. hai studiato senza sbatterti tanto. i tuoi ti hanno pagato gli studi e t'hanno sempre dato abbastanza soldini per non farti mancare nulla. ora qui vai per imitazione...fai come i tuoi capi. il paziente è l'ultima cosa di cui t'importa, anzi un po' ti facciamo anche senso. vuoi fare presto a prenderti la specializzazione in maniera da poter scegliere a colpo sicuro il primario a cui leccare il culo con dovizia o dare via il tuo per avere una posizioncina sicura un domani. di malattia e di come curarla hai letto fin'ora solo sui libri. quindi abbassa la cresta e magari impari qualcosa."
fuori uno.
l'infermiera:" le porto qualcosa, signora?" sulla sua fronte è come se scoresse una scritta "mi dispiace davvero tanto per come ti trattano, ma io non posso aiutarti che a me va anche peggio".
ma la mod oggi non fa prigionieri: "levati anche tu, và."
fuori due.
dopo un'ora abbondante arriva il dottore-chirurgo-di-fama-ho-imparato-a-boston-cazzo-vuoi-mettere-?-sono-un dio-della-neurochirurgia.
dottore:" ma signora, che cosa mi combina, m'ha spaventato a morte il collega!"
mod:" non ci vedo ancora. che si fa?!"
dottore: va là, va là, signora (alla mod sale il sangue agli occhi....anzi, all'occhio - questo qui è proprio stronzo e poi parla come ghedini)...deve avere pazienza.
mod: "senti, brutto stronzo, m'hai detto due giorni fa che questo non sarebbbe MAI potuto accadere ....e se mai fosse successo lo stesso, sarebbe durato pochissimo. quindi, io ora sono preoccupata e incazzata. e visto che t'ho già pagato, vedi di assumere un atteggiamento costruttivo."
dottore-pallido-ma-sempre-menefreghista:" sa, signora, può darsi che l'anestesia abbia causato una ridotta capacità di fornire il sangue necessario ai vasi intorno all'occhio...."
con un solo colpo ha venduto il collega anestesista - l'unico che si è preso il tempo di guardare la mod negli occhi e di perderci 5 minuti del suo tempo prezioso.
mod:" cioè, mi stai dicendo che è tutta colpa della incapacità del tuo collega? chiamalo qua, và, che facciamo una riunione come si deve."
dottore: "ma nooooo, signora, mi ha fraintesaaaa, (dove cazzo l'ha già sentita sta frase, pensa mod), non è mica colpa di nessuno, sa, sono i rischi che possono capitare....d'altronde lei ha firmato il consenso all'intervento in cui c'è scritto specificamente...."
mod: "ma quanto sei stronzo...."
con fare nervoso e un sorriso che alla mod fa salire la nausea in gola se ne va, dicendo che sarebbe tornato più tardi con il collega.
fuori tre!
mod ci pensa su un attimo. poi chiama houston. (lì i dottori costano cari. anzi carissimi. ma valgono i loro compensi. se sabgliano gli si fa il culo e non lavorano più - mentre in italia...)
mod raccoglie le sue robe e pensa che mai la frase "houston, abbiamo un problema!" ha avuto tanto significato da quella volta quando quei ragazzi americani si persero nello spazio.
le promesse sono sempre grandissime, i resultati sono, per essere "positivi", mediocri quasi sempre. e la giustificazione è sempre che la colpa è di altri. poi si parte sempre con quella arroganza di chi si sente come se avesse inventato la ruota per poi scoprire che, sì, può anche essere, ma l'idea non basta, dopo le cose bisogna anche farli funzionare bene e per lungo periodo. questa arroganza si trasforma in un coda-fra-le-gambe non appena qualcuno si oppone seriamente.
sì, mod è incazzata.
ha una benda nera sull'occhio sinistro.
non ci vede più.
una cosa di routine con temporanea perdita della "qualità di vista"
(che cazzo è?! o ci vedi o non ci vedi!)
si è trasformato in qualcosa di definitivo - si teme.
menomale che la mod ha ancora sufficiente memoria per ricordarsi, nonostante una anestesia da brontosauro in corpo che smaltirà non prima di un mese, le parole del medico più imbecille ma anche più faccia di culo di tutta l'italia.
domenica
mod: "cazzo, non vedo niente da quest'occhio. cos'è?"
dottorino-figo-voto-forza-italia-faccio-tanto-nero-mi-scopo-le-infermiere-anche-se-sono-sposato-da-poco-e-la-visita-privata-costa-270-euro-più-tasse-se-femo-senza-fattura-son-265": "aaah, signora, non si preoccupi, è una cosa temporanea, entro domani passerà."
mod: "non mi preoccupo. sono incazzata. è diverso. sarà meglio che torni la vista, perchè se no vengo a cercare proprio te e ti prendo a calci in culo, eh?!"
dottore (ride tra l'imbarrazzato e l'isterico): "via, signora, magari le diamo qualcosa per calmarsi."
mod: "al primo che si avvicina gli spezzo le braccine e ora fuori!"
quando il medico esce, la mod, che è una tutta d'un pezzo, ma cazzo, anche lei ha un limite di sopportazione, si fa un pianto di rabbia che rischia di farle saltare i punti che ha in testa. si da una occhiata con lo specchietto. hm....che gran figona però con quel coso nero sull'occhio. mod si sente un po' come daryl hannah quando fa elle driver e un po' come geena davis quando fa la piratessa in mezzo a un sacco di pirati maschi rozzi ma per fortuna deficienti. il tubicino di drenaggio che le esce tra i capelli le ricorda gli alieni cattivi di "dune" che succhiavano la linfa alle loro cavie umane - poi pensa alla possibilità di perdere per sempre la vista di su un occhio. 5 minuti di sana autocommiserazione terapeutica. poi pensa "vaffanculo!"
lunedì mattina. visita delle 8.
dottore (non quello che ha fatto l'intervento, ma l'assistente al primo anno):" come andiamo stamane?"
mod: "te non so - io di merda. ancora non ci vedo. dove è il tuo capo? portamelo qua. con te non ci parlo. niente di personale, eh?!"
dottore: "ma signora, non si agiti" - e girato verso l'infermiera "ma a questa qui non gli diamo le goccette?"
l'infermiera impallidisce.
mod è fuori dal letto. in piedi sta sempre sopra tutti.
per la verità barcolla un po' - ma ciò nonostante fanno tutti un passo indietro.
mod pensa "che spirito di servizio - invece di prendermi, hanno talmente tanta paura ora che..."
poi gelida al dottorino: "le goccette le dai alla tua mamma che le servono per tenere a bada la disperazione di aver fatto un figlio cretino e cafone come te... portami qua il tuo amichetto....corri, và!"
il dottore si da un tono e mormorando qualcosa come "la mia professione non include mica gli insulti," cerca di lasciare la stanza.
mod non è in se stamane, è vero, ma certe cose non può lasciarle cadere nel nulla.
"te ancora una professione non ce l'hai. hai studiato senza sbatterti tanto. i tuoi ti hanno pagato gli studi e t'hanno sempre dato abbastanza soldini per non farti mancare nulla. ora qui vai per imitazione...fai come i tuoi capi. il paziente è l'ultima cosa di cui t'importa, anzi un po' ti facciamo anche senso. vuoi fare presto a prenderti la specializzazione in maniera da poter scegliere a colpo sicuro il primario a cui leccare il culo con dovizia o dare via il tuo per avere una posizioncina sicura un domani. di malattia e di come curarla hai letto fin'ora solo sui libri. quindi abbassa la cresta e magari impari qualcosa."
fuori uno.
l'infermiera:" le porto qualcosa, signora?" sulla sua fronte è come se scoresse una scritta "mi dispiace davvero tanto per come ti trattano, ma io non posso aiutarti che a me va anche peggio".
ma la mod oggi non fa prigionieri: "levati anche tu, và."
fuori due.
dopo un'ora abbondante arriva il dottore-chirurgo-di-fama-ho-imparato-a-boston-cazzo-vuoi-mettere-?-sono-un dio-della-neurochirurgia.
dottore:" ma signora, che cosa mi combina, m'ha spaventato a morte il collega!"
mod:" non ci vedo ancora. che si fa?!"
dottore: va là, va là, signora (alla mod sale il sangue agli occhi....anzi, all'occhio - questo qui è proprio stronzo e poi parla come ghedini)...deve avere pazienza.
mod: "senti, brutto stronzo, m'hai detto due giorni fa che questo non sarebbbe MAI potuto accadere ....e se mai fosse successo lo stesso, sarebbe durato pochissimo. quindi, io ora sono preoccupata e incazzata. e visto che t'ho già pagato, vedi di assumere un atteggiamento costruttivo."
dottore-pallido-ma-sempre-menefreghista:" sa, signora, può darsi che l'anestesia abbia causato una ridotta capacità di fornire il sangue necessario ai vasi intorno all'occhio...."
con un solo colpo ha venduto il collega anestesista - l'unico che si è preso il tempo di guardare la mod negli occhi e di perderci 5 minuti del suo tempo prezioso.
mod:" cioè, mi stai dicendo che è tutta colpa della incapacità del tuo collega? chiamalo qua, và, che facciamo una riunione come si deve."
dottore: "ma nooooo, signora, mi ha fraintesaaaa, (dove cazzo l'ha già sentita sta frase, pensa mod), non è mica colpa di nessuno, sa, sono i rischi che possono capitare....d'altronde lei ha firmato il consenso all'intervento in cui c'è scritto specificamente...."
mod: "ma quanto sei stronzo...."
con fare nervoso e un sorriso che alla mod fa salire la nausea in gola se ne va, dicendo che sarebbe tornato più tardi con il collega.
fuori tre!
mod ci pensa su un attimo. poi chiama houston. (lì i dottori costano cari. anzi carissimi. ma valgono i loro compensi. se sabgliano gli si fa il culo e non lavorano più - mentre in italia...)
mod raccoglie le sue robe e pensa che mai la frase "houston, abbiamo un problema!" ha avuto tanto significato da quella volta quando quei ragazzi americani si persero nello spazio.
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