sono stata a barcellona. io adoro quella città. con mio marito la ho visitata da giovane sposa che di giorno sul viso accaldato e trasparente di emozioni mostrava l'amore provato durante la notte.
le case del gaudì e la movida che allora non era fatta di bellezze perfette ed inquietanti e musiche sintetiche che procurano desideri sessuali a gente che in realtà non prova nulla. questa volta non mi riguardano. io ci sono per lavoro - quel lavoro che continua a piacermi moltissimo. mi rendo conto che 20 anni di esperienza da indipendente mi hanno insegnato molto. mi rendo conto che sono una persona speciale. anche sul lavoro. la gente mi ascolta. un po' mi lascio prendere dal momento e mi bagno le mutande di piacere del potere ma un po' mi chiedo anche cosa cazzo è sta roba che ho e che sembra fare effetto sugli altri. a me piace capire e con gli altri di solito non mi restano dubbi - su di me invece sono sempre tantissimi. i dubbi.
durante la notte tra giovedì e venerdì mi viene una colica renale in un albergo a 5 stelle nella parte vecchia di barcellona. torno immediatamente con i piedi, anzi, con il culo per terra. chiamata alla reception, il concierge che non capisce subito finché non gli dico in brutta maniera cosa penso di sua madre, ambulanza, ospedale. gente estranea. ed eccola qua la mod piccola, piccola che non sa più fare nulla, che diventa brutta, che non riesce a farsi ascoltare da nessuno salvo una ragazzina che lì, nel pronto soccorso, fa le pulizie notturne per 2.80 Euro all'ora. mi rendo conto che non sono io ad essere speciale ma ognitanto lo è la vita che mi capita. speciale in tutti i sensi.
rifletto l'ennesima volta sul dolore e come non lo sopporto. alle volte, in passato (ma anche oggi potrebbe ancora capitare), quando una qualunque emozione, brutta o bella che fosse, diventava troppo forte io mi tagliavo con le mie lame. il dolore della lama è una cosa bellissima per la mod - è un bruciore ghiacciato. non saprei descriverlo diversamente. ed è l'unico dolore che mi da piacere. Infatti sono convinta di amare il ruolo di dominante perchè se do dolore ad un altra/o il mio svanisce (si apre la discussione pacata e serena su quanto è idiota come discorso - non dico di no, eh?!)
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verso le 7 di venerdì mattina i farmaci fanno effetto. finalmente riesco a trovare pace. nel frattempo devo spiegare al medico di turno tutta la mia cartella clinica che per fortuna porto sempre con me. è un raggazzo molto giovane. avrà 30 anni, non so. parliamo in inglese. il suo è quasi senza accento e allora lo metto in contatto con il mio amatissimo e fidatissimo doc a. di houston, texas. il ragazzo diventa rosso, dice che è un onore per lui parlare con il vecchio dall'altra parte dell'oceano....alle volte alla mod sembra di vivere in un film. dopo lui sa cosa deve fare - e lo fa bene. sabato sera sono a casa. sana e salva.
prego coso....dio...che ancora per un po' si diletti ad osservarmi nella mia felicità. chiedo 5 anni. trattabili. come al solito lo stronzo non risponde. ma ci sono altri che mi parlano. con amore e senza fare promesse.
e a me sta bene cosi.
love, mod