vorrei essere come anna magnani. vorrei avere il suo cuore ma ancora di più il suo sorriso e la sua maniera di abbracciare un figlio.
non sono mai stata una brava madre. ho sbagliato tutto quello che potevo, prima di tutto non ho mai tarttato mio figlio da figlio ma sempre da adulto, ma per qualche miracolo della natura (o di una santa benevola magari peccatrice in vita) mio figlio è diventato tutto quello che per me rende un essere umano tale. è intelligente ma non lo da a vedere con chi non lo è tanto. ha un modo di fare coerente con tutti - non cambia atteggiamento quando parla con me, un compagno di classe, un professore o un vecchietto che si è smarrito sul bus sbagliato e non sa tornare a casa. lui è sempre uguale: tranqillo, gentile e disponibile ad aiutare. non è uno di quei ragazzi che sostengono di sapere già tutto. non ha degli eroi ma ammira qualcuno (pochi). ama la musica, quella giusta. ascolta tutto e poi sceglie. fa cosi anche con le persone. non ha pregiudizi. i conflitti li risolve parlando ma quando non c'è altra via non disdegna il confronto fisico. ecco, lui non esita quando arriva il momento di agire ma non è uno scalmanato. è dolcissimo quando si fida. con le ragazze fa "l'omo", cioé vuole essere ammirato e in cambio le apre la portiera della macchina. e con me è protettivo. mi perdonerebbe qualunque cosa.
ieri ho avuto una giornata pesante ma anche molto bella. di sera è passata katia. non ci vedevamo da un pezzo. avevo in programma un film di quelli che mi manda doc - e siccome lei è una cagasotto le scene "brutte" non riesce a guardarle. avevo preparato il secchiello delle molletto da bucato. il gioco (e mi sembrava davvero carina l'idea!) era che ogni volta lei avesse distolto lo sguardo io le avrei piazzato una molletta di legno. quando arriva mi vede come la bovary drappeggiata sul divano. riesce a trattenersi 5 minuti ma poi scoppia a piangere, "perché le dispiace taaaanto tanto che non sto bene e blablablabla..."
Insomma mi si ammoscia tutto dentro e la butto fuori nel giro di mezz'ora ("ti dispiace se facciamo un altra volta, che non mi sento tanto...?" voce flebile e sussurrata la mia - cazzo, hai detto che sto male e ora io sto male davvero!)
Mio figlio sulla porta di camera mia "oi, mama, se decidessi di mettere via il secchiello delle molette e lo rimpiazzo con la cioccolata che t'ha mandato la ines...bè, potrei guardare io il film con te!"
"oh sì, dai vieni!" sono troppo contenta. "prima dammi il secchiello mama ....!!!"
io quel ragazzo lo adoro anche se ignoro come lui sia potuto venire fuori da una come me e diventare cosi. cosi perfetto.
love, mod
Visualizzazione post con etichetta empatia. Mostra tutti i post
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12.2.11
15.11.10
lettera aperta ad una ragazza che non conosco
Cara ragazza che non conosco, (ho modificato l'intestazione dietro richiesta dell'interessata)
gli ultimi tre post sul tuo blog sono di una drammaticità eccezionale. hai tolto la funzione dei commenti dal terz'ultimo post in poi in ordine cronologico che aveva raccolto tanti commenti - il post seguente contiene soltanto le parole "THE END" che manda in panico i tuoi lettori, seguito ancora da un altro post che termina con la costatazione che recita più o meno cosi "se fossi sicura che tutti i commentatori mi mandassero a fanculo ripristinerei la funzione dei commenti."
vabè, fanculo bella gioia! eccoti servita intanto.
seguo il tuo blog da qualche mese. sporadicamente per la verità. tu sei malata - io sono malata. ecco. evito le sorellanze della disperazione dove posso. per sopravvivere quando si è affetto da un malessere cronico serve avere anzitutto delle regole ferree che permettono un controllo quasi totale sulla propria vita. una delle mie regole dice di evitare altri malati-disperati e un'altra regola, ancora più importante, esclude categoricamente ogni persona affettuosamente sentimentale piena di buoni consigli e ottimismo del tipo "daiii, che ce la puoi fare!" oppure ti segnalano la loro "massima disponibilità" - senza veramente rendersi conto cosa vorrebbe dire prendersi cura di una ragazza come te o me e dell'impossibilità di aiutarci in maniera concreta.
quando tieni un blog aperto a tutti il controllo non è possibile - cioè nel tuo caso non non è possibile tenere lontano le persone di questo genere. ma forse non lo vuoi nemmeno.
il tuo blog, secondo me, è letto in buona parte da gente che legge te come guarda "chi l'ha visto" quando dicono alla mamma della ragazzina uccisa che l'assassino è lo zio - la vita in diretta, o il salvataggio dei minatori, o qualunque cosa in cui degli esseri umani devono affrontare una situazione eccezionale. sono persone che in buona fede sono pieni di buoni sentimenti ed empatia e pietà nei tuoi confronti. è anche possibile però che trovano nella tua situazione, il tuo scivolare inesorabilmente verso la morte, la suspence che nella propria vita non hanno. non saprei. e aggiungo che lo scrivo senza offesa per nessuno. è quello che ho pensato ieri quando leggevo la tua roba e tutti i commenti.
non credo che tu leggerai mai questa lettera. non credo ti interessi ormai quel che pensano "gli altri" - TUTTI gli altri. forse non te ne è mai importato un fico secco, perché da sempre stai faticando di restare al mondo, di alzarti ogni mattina e di fingere una normalità che nella tua vita non c'è mai stata.
e allora riaffiora in me un pensiero che ho da sempre: non chiediamo di nascere - ma dovremmo poter decidere quando ne abbiamo abbastanza della vita. abbiamo il diritto di morire come, quando, dove e perché vogliamo. e non ci dovrebbe essere "il salvataggio ad ogni costo" da parte di persone che in realtà vogliono calmare la sensazione che provano sulla propria incapacità di risolvere un problema.
insomma, fai quello che ti senti di fare - a me sta bene. non ho ne gli argomenti, ne la forza e più che altro la voglia di convincerti di cambiare rotta. secondo me diamo troppa importanza alla vita e la morte. troppa importanza a chiamare un cieco "non vedente" e una persona con ritardo mentale un "diversamente abile" o una ragazza affetta da anoressia una "farfalla bellissima". nascondiamo le imperfezioni della vita sotto definizioni, terapie, programmi d'aiuto, la terapia del dolore e magari anche sotto le volontà di un Dio non meglio definito - e un sacco di belle parole.
Ti auguro di trovare pace. nel modo che tu ritieni più utile al suo raggiungimento.
ho sognato di trovarmi in acque aperte stanotte.
non era un icubo. avevo una bellissima sensazione di libertà. e di perfezione. nuotavo con forza e vigore. attraverso l'oceano. e non avevo nessuna paura!
love, mod
p.s. ...poi torno a scrivere anche di figa ma al momento va cosi!
gli ultimi tre post sul tuo blog sono di una drammaticità eccezionale. hai tolto la funzione dei commenti dal terz'ultimo post in poi in ordine cronologico che aveva raccolto tanti commenti - il post seguente contiene soltanto le parole "THE END" che manda in panico i tuoi lettori, seguito ancora da un altro post che termina con la costatazione che recita più o meno cosi "se fossi sicura che tutti i commentatori mi mandassero a fanculo ripristinerei la funzione dei commenti."
vabè, fanculo bella gioia! eccoti servita intanto.
seguo il tuo blog da qualche mese. sporadicamente per la verità. tu sei malata - io sono malata. ecco. evito le sorellanze della disperazione dove posso. per sopravvivere quando si è affetto da un malessere cronico serve avere anzitutto delle regole ferree che permettono un controllo quasi totale sulla propria vita. una delle mie regole dice di evitare altri malati-disperati e un'altra regola, ancora più importante, esclude categoricamente ogni persona affettuosamente sentimentale piena di buoni consigli e ottimismo del tipo "daiii, che ce la puoi fare!" oppure ti segnalano la loro "massima disponibilità" - senza veramente rendersi conto cosa vorrebbe dire prendersi cura di una ragazza come te o me e dell'impossibilità di aiutarci in maniera concreta.
quando tieni un blog aperto a tutti il controllo non è possibile - cioè nel tuo caso non non è possibile tenere lontano le persone di questo genere. ma forse non lo vuoi nemmeno.
il tuo blog, secondo me, è letto in buona parte da gente che legge te come guarda "chi l'ha visto" quando dicono alla mamma della ragazzina uccisa che l'assassino è lo zio - la vita in diretta, o il salvataggio dei minatori, o qualunque cosa in cui degli esseri umani devono affrontare una situazione eccezionale. sono persone che in buona fede sono pieni di buoni sentimenti ed empatia e pietà nei tuoi confronti. è anche possibile però che trovano nella tua situazione, il tuo scivolare inesorabilmente verso la morte, la suspence che nella propria vita non hanno. non saprei. e aggiungo che lo scrivo senza offesa per nessuno. è quello che ho pensato ieri quando leggevo la tua roba e tutti i commenti.
non credo che tu leggerai mai questa lettera. non credo ti interessi ormai quel che pensano "gli altri" - TUTTI gli altri. forse non te ne è mai importato un fico secco, perché da sempre stai faticando di restare al mondo, di alzarti ogni mattina e di fingere una normalità che nella tua vita non c'è mai stata.
e allora riaffiora in me un pensiero che ho da sempre: non chiediamo di nascere - ma dovremmo poter decidere quando ne abbiamo abbastanza della vita. abbiamo il diritto di morire come, quando, dove e perché vogliamo. e non ci dovrebbe essere "il salvataggio ad ogni costo" da parte di persone che in realtà vogliono calmare la sensazione che provano sulla propria incapacità di risolvere un problema.
insomma, fai quello che ti senti di fare - a me sta bene. non ho ne gli argomenti, ne la forza e più che altro la voglia di convincerti di cambiare rotta. secondo me diamo troppa importanza alla vita e la morte. troppa importanza a chiamare un cieco "non vedente" e una persona con ritardo mentale un "diversamente abile" o una ragazza affetta da anoressia una "farfalla bellissima". nascondiamo le imperfezioni della vita sotto definizioni, terapie, programmi d'aiuto, la terapia del dolore e magari anche sotto le volontà di un Dio non meglio definito - e un sacco di belle parole.
Ti auguro di trovare pace. nel modo che tu ritieni più utile al suo raggiungimento.
ho sognato di trovarmi in acque aperte stanotte.
non era un icubo. avevo una bellissima sensazione di libertà. e di perfezione. nuotavo con forza e vigore. attraverso l'oceano. e non avevo nessuna paura!
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p.s. ...poi torno a scrivere anche di figa ma al momento va cosi!
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