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27.1.11

Mi ricordo!

Hannah Arendt scrisse sulla "banalità del male". Edith Stein divenne una suora cattolica e morì perché di "razza ebrea", ma ancora di più perché si oppose alla "filosofia fascista". e poi pensate che una delle opere più importanti che fu mai scritta da un tedesco sul sistema dei campi di concentramente "Der SS-Staat" di Eugen Kogon (lui fu prigioniero politico) è conosciuto a pochi. Non è materiale di cui fare un film. e Kogon non fu un personaggio da intervista. La sua opera è una meticolosa recostruzione sulla organizzazione, la logistica e le dinamiche del potere che facevano funzionare Lager cone Auschwitz-Birkenau, Buchenwald, Dachau e tanti altri.
http://de.wikipedia.org/wiki/Eugen_Kogon - purtroppo non c'è granché in italiano, anche se il libro fu tradotto. ne sono certa. solo che oggi è introvabile in Italia.

In Germania, da ragazza ho studiato quel periodo storico a partire dalla quinta elementare e ho continuato anche dopo aver terminato gli studi ad interessarmene. Ho visitato Auschwitz. Ho passeggiato per lunghe ore ascoltando i silenzi di quel luogo. Nelle vicinanze dei forni c'è una specie di giardino - è solo un campo verde e qualche albero, ma a me è sempre sembrato un giardino. non so perché. un giardino in cui non si sentono gli uccellini cantare. mai.
non ho mai capito. non sono mai riuscita ad andare oltre lo sgomento - un senso di soffocamento.
da giovane vidi il film sull'orchestra femminile di auschwitz. mi colpì profondamente.



non bisogna solo ricordare le cose belle. anche quelle brutte meritano il nostro ricordo. non "perché non succeda mai più" - è una stronzata colossale, perché queste cose sono continuate a succedere in tutto il mondo fino ad oggi - ma perché tutte le persone morte hanno il diritto di occupare un pezzo della nostra coscenza.

Love, mod