è un po' che non scrivo roba "seria".
non che non avessi nulla da dire
sulle bambina stuprata da morta,
sulla politica "della pesca" del nostro governo,
sui ragazzi morti inutilmente
e il ministro della difesa che è pieno d'affetto e d'amore
ma ora vuole metterci anche gli aerei - d'accordo col parlamento, s'intende - siamo una democrazia, PERDIO!
non è che non sapessi cosa dire - più che altro è come.
la rete dei blogger si è scatenata intorno a questi "temi caldi".
e non ho letto nulla che mi avesse toccato il cuore, nulla di realmente autentico o illuminato. e non perchè chi scriveva non fosse "impegnato" e realmente "indignato", ben inteso ma perchè si tratta di
un pantano di cose già dette millioni di volte, commenti già scritti, indignazione già provata e verità assolute già gridate mille volte in ogni direzione.
e più leggevo e ascoltavo meno sapevo come mettere in parole i miei pensieri.
e allora ho cercato di analizzare meglio:
sulla bambina stuprata e uccisa non dico nulla. sono di parte. sono una vittima. non sono obiettiva. non dico nulla.....non dico nulla...il nodo alla gola, il pugno nello stomaco, il sapore di metallo in bocca e il cuore che pulsa nelle orecchie non mi abbandonano quando vengo a sapere di queste cose. mai. mai.
sulla guerra in afghanistan però qualcosa riesco a dire ora. o meglio, qualcosa vi voglio mostrare. è un documentario di cui Tom ha detto che è l'unica cosa che avrebbe voluto girare lui al posto del collega francese (morto probabilmente suicida nel frattempo). ci sono due protagonisti principali: il paesaggio mozzafiato della valle del panjshir e un uomo che lì era a casa e che ora non c'è più. due giorni dopo la sua morte violenta si scatenò una specie d'inferno in vari punti della terra.
vidi il film assieme a mio fratello la prima volta intorno al 99/2000. in francia. ero piena di tranquillanti per poter volare, per stare "fuori". per non sclerare. ma volevo esserci ad ogni costo. e dopo la visione quattro cose erano per me chiarissime:
1) il diritto di ogni paese di autodeterminarsi
2) l'impossibilità che ciò fosse possibile mai nei paesi poveri ma con risorse preziose come il petrolio, i diamanti o l'opio.
3) il destino di questi paesi avrebbe influenzato anche il cosidetto mondo democratico in maniera definitiva.
4) i paesi più ricchi e potenti erano in qualche maniera e alla lunga e in maniera irriversibile fottuti senza che io capissi esattamente il perché.
il protagonista avrebbe dovuto parlare quella sera. ma non venne. credo che già allora nessuno avrebbe potuto garantire per la sua sicurezza.
e fino ad oggi rimpiango di non averlo visto di persona: un guerriero vero. coraggioso, intelligente, incorrompibile e leale. lo chamavano IL LEONE DEL PANJSHIR.
lo so. è solo in francese. e ci sarebbero da dire tante altre cose su quel paese.....sull'uso del burqua, sulle tradizioni, sulla vita in generale in quel paese...penso che ogni popolo deve trovare da solo la forza di evolversi. penso finché la religione rimane al centro della vita degli uomini nulla può veramente cambiare (in afghanistan come in america, in italia o in germania ecc.)...ma finirei per dire cose già dette millioni di volte e molto meglio probabilmente di come potrei esprimermi io. quindi, se vi va, guardate il documentario (c'è tutto su youtube). non c'è bisogno di commentare ma fatelo liberamente se qualcosa vi scende nelle dita che dovete buttare sulla tastiera ad ogni costo. non so.
è un post un po' cosi. e ora mi metterei volentieri un burqua. per nascondermi. per sentirmi al sicuro. per non pensarci. per rimanere sola. per non saperne più niente di guerra e violenza.
love, mod
l'aggiunta delle ore 18:
ecco un bell'articolo di ETTORE MO, vecchio corrispondente estero del corriere della sera. un uomo che stimo.
http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/15/Addio_Massud_leone_del_Panshir_co_0_0109159109.shtml
4 commenti:
E' la quina volta che scrivo per poi cancellare tutto o quasi. Forse vuol dire che le mie parole contribuirebbero solo ad occupare un pezzo di foglio virtuale. In realtà sono nervosa ma vabbe. Comunque nel leggere questo post ho avuto una sorta di deja vu.
Beso
Ste
Come hai scritto tu: "difficile trovare le parole". Meglio il silenzio ed un piccolo segno di un passaggio.
Ricorda molto un'altra mitica figura di guerrigliero : Che Guevara.
Ciao.
Non posso vedere il video (qui collegamento buono però molto lento)ma grazie alla tua segnalazione (http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/15/Addio_Massud_leone_del_Panshir_co_0_0109159109.shtml) ho letto l'articolo e imparato qualcosa di lui.
Considerazioni? Bin Laden è vivo (ma lo vorranno davvero morto gli americani?) e questo personaggio eroico e positivo invece è ormai stecchito da quasi 10 anni...
Ottimismo nel futuro? E come si fa???
Perfettamente d'accordo sui punti 1,2,3 e soprattutto il 4 !!!
Fottuti, dannatamente fottuti in advance! Per miopia, astigmatismo e dannazione!
E' solo questione di tempo.
Kisses
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