ricevo anche oggi commento non firmato. mi rendo conto che magari bisogna perderci un pochino di tempo per firmarsi, ma non pubblicherò più chi è troppo pigro oppure vigliacco oppure imbranato per commentare come si deve. Io la faccia la metto..,,ogni volta! Fatelo anche voi. Se non volete fare l'enorme sacrificio di perdere un mezzo minuto di tempo per firmare il vostro commento, io francamento me ne frego e non ho interesse di sapere quello che pensate a proposito di quel che scrivo!
...ecchecazzo! mod
29.7.08
23.7.08
20.7.08
natural woman, o no?!
ci sono delle donne che hanno una funzione incorporata che riescono ad accendere con effetto immediato. spingono un tasto con scritto sopra “seduzione” e via.....riescono ad avere il maschio che vogliono e quando lo desideranno. vorrei tanto che ci fosse una officina dove potersi fare istallare quel tasto. solo per provare una volta s’intende. tenere una cosa cosi pericolosa addosso sempre mi creerebbe qualche ansia suppongo.
sabato sera.
litigo con chi sta in casa con me.
per non deprimermi decido di cedere alle lusinghe di una collega che mi ha invitata ad uscire con lei e le sue amiche. lo so, lo so. mai fraternizzare coi colleghi.
andiamo al bar kharma in centro. un posto per tacchinare. per cuori solitari e no. per santi e porci. per principianti e professionisti.
quando entriamo siamo quattro donne che vengono immediatamente soppesate, classificate e messe sulle hit list (o scartati) degli uomini (e qualche donna) presenti. due di noi non stanno sole neanche 5 minuti. in effetti sono le più carine. carine nel senso di quello che si definisce "la norma". io osservo in muta ammirazione. accendono il famoso tasto della seduzione, si toccano i capelli (lunghi!), ridono con quella tonalità che a me non verrebbe neanche se studiassi con dita von teese, si muovono su quelli sgabelli come snodate e in preda ad un perfetto equilibrio. La terza donna ci mette venti minuti ad acalappiarsi un maschio tipo rappresentante di commercio tutto calcio, donne e allegria. E’ timida, quindi non l’hanno notata subito. Io resto seduta da sola al banco e il barista mi chiede “cosa prendi, tesoro?” ecco. gli unici uomini che mi chiamano tesoro son le checche. Ce n'è uno solo che mi chiama bellezza. quando si ricorda. ed è meglio che non lo pensi tanto!
bevo tequilla. solo quando ho il bicchiere davanti penso che bere tequilla non è molto femminile e poi non mi ricordo mai la sequenza....prima il sale o prima il limone.....che cazzo... la bevo liscia. la musica è bella però. il primo album di joss stone. l’unico degno della sua voce. intorno a me la gente beve, parla, ride e si tocca per caso. si vede chi finirà a letto insieme e sudato o sul ponte vecchio nelle nichie dell’amore sta notte. a me ancora nessuno.....
accanto a me una coppia di giovani che litiga. lei è la classica bambolina che papino porta in palmo di mano e quando si spezza un’unghia mammina la porta dallo strizza. la guardo. proprio bellina. capelli lunghi e vaporosi, pantaloncini corti con top che lascia vedere un’ombellico perfetto (quelli da infilarci la lingua per intenderci) e poi sandali con tacco altissimo allacciati alla schiava. Dio, che perfetta, penso, neanche si accorge di me...
Battibeccano un bel po’ con lui sempre più scazzato e lei sempre più inviperita. Sulle prime non sento quello che si dicono....sono stordita dalla visione di lei che, bevendo, le finisce a scivolare una goccia lungo il mento e poi la gola. Si pulisce con il tovagliolino.
“avrei preferito restare con loro. sai benissimo che non mi piace questo posto”. vocina lamentosa da principessina .
lui la guarda scocciato. beve. la guarda di nuovo e poi:”non dovresti mai parlare. già fai male i pompini...ma a parlare sei peggio.....cazzo, quanto rompi!”
intorno a noi delle risate. lei avvampa. non si arrabbia. l’ha stroncata con la sua volgarità. ha le lacrime agli occhi ed è sempre più bella. e lui, impacciato (non dispiaciuto!) le fa “ora non cominciare con la solita scenata, cazzo”.
vecchia regola: mai piangere davanti a un uomo. sono guai programmati: o ti mentono o ti promettono cose che sanno già di non mantenere oppure....s'incazzano di più e di sicuro non sanno cosa fare, figuriamoci cosa dire. salvo alcuni esemplari rarissimi che hanno cervello E cuore. ma questo è un altro discorso.
non sopporto di vedere la morettina piangere e poi è tutta la serata che mi sto rompendo le palle. non volevo venire. io sto malissimo in questi posti e lo sapevo. da un lato non voglio mischiarmi con i mercanti del sesso del sabato notte, dall’altro ci resto troppo male che nessuno ci prova con me. quindi sono leggermente di cattivo umore.
finisco la mia tequilla e dico con calma. “non dovresti farla piangere. è cosi bella. fossi in te le chiederei scusa”.
lei singhiozza una volta e mi guarda stupita
lui si gira verso di me e dice “ma perchè non ti fai i cazzi tuoi?!” in dialetto poi.
“dolcezza, questa era l’unica cosa da non dire”
lui si alza, ormai esasperato.
sta per dire qualcosa, ma mi alzo anche io.
potrebbe rifuggiarsi sotto le mie tette poverino.
mi guarda dalla mia testa biondissima, capelli cortissimi fino ai miei tacchi d'argento.
sbianca.
inclino la testa con lo sguardo serio.
“allora, ‘ste scuse?”
lui guarda la sua ragazza , le sorride con imbarrazzo “scusa piccola, andiamo via dai!”
lei mi sorride timidamente, le sfioro la guancia e dico “guarda, tu puoi anche imparare a fare meglio i pompini, ma lui resterà sempre un cafone!”
Se ne vanno senza girarsi e io resto lì. mi siedo e ordino ancora da bere. Espresso doppio. lo bevo amaro, come piace a me. Delle altre tre vedo solo la timidina che sta ballando come se fosse madonna, delle altre due nessuna traccia.
ho visto il panico negli occhi del ragazzo e mi ha dato quella sensazione che provo da sempre quando uno stronzo si accorge di me. una soddisfazione fisica. penso che anche la mia è una specie di seduzione. li seduco a comportarsi meglio!
sorrido fra me e me.
sono felice.
decido di ballare.
sabato sera.
litigo con chi sta in casa con me.
per non deprimermi decido di cedere alle lusinghe di una collega che mi ha invitata ad uscire con lei e le sue amiche. lo so, lo so. mai fraternizzare coi colleghi.
andiamo al bar kharma in centro. un posto per tacchinare. per cuori solitari e no. per santi e porci. per principianti e professionisti.
quando entriamo siamo quattro donne che vengono immediatamente soppesate, classificate e messe sulle hit list (o scartati) degli uomini (e qualche donna) presenti. due di noi non stanno sole neanche 5 minuti. in effetti sono le più carine. carine nel senso di quello che si definisce "la norma". io osservo in muta ammirazione. accendono il famoso tasto della seduzione, si toccano i capelli (lunghi!), ridono con quella tonalità che a me non verrebbe neanche se studiassi con dita von teese, si muovono su quelli sgabelli come snodate e in preda ad un perfetto equilibrio. La terza donna ci mette venti minuti ad acalappiarsi un maschio tipo rappresentante di commercio tutto calcio, donne e allegria. E’ timida, quindi non l’hanno notata subito. Io resto seduta da sola al banco e il barista mi chiede “cosa prendi, tesoro?” ecco. gli unici uomini che mi chiamano tesoro son le checche. Ce n'è uno solo che mi chiama bellezza. quando si ricorda. ed è meglio che non lo pensi tanto!
bevo tequilla. solo quando ho il bicchiere davanti penso che bere tequilla non è molto femminile e poi non mi ricordo mai la sequenza....prima il sale o prima il limone.....che cazzo... la bevo liscia. la musica è bella però. il primo album di joss stone. l’unico degno della sua voce. intorno a me la gente beve, parla, ride e si tocca per caso. si vede chi finirà a letto insieme e sudato o sul ponte vecchio nelle nichie dell’amore sta notte. a me ancora nessuno.....
accanto a me una coppia di giovani che litiga. lei è la classica bambolina che papino porta in palmo di mano e quando si spezza un’unghia mammina la porta dallo strizza. la guardo. proprio bellina. capelli lunghi e vaporosi, pantaloncini corti con top che lascia vedere un’ombellico perfetto (quelli da infilarci la lingua per intenderci) e poi sandali con tacco altissimo allacciati alla schiava. Dio, che perfetta, penso, neanche si accorge di me...
Battibeccano un bel po’ con lui sempre più scazzato e lei sempre più inviperita. Sulle prime non sento quello che si dicono....sono stordita dalla visione di lei che, bevendo, le finisce a scivolare una goccia lungo il mento e poi la gola. Si pulisce con il tovagliolino.
“avrei preferito restare con loro. sai benissimo che non mi piace questo posto”. vocina lamentosa da principessina .
lui la guarda scocciato. beve. la guarda di nuovo e poi:”non dovresti mai parlare. già fai male i pompini...ma a parlare sei peggio.....cazzo, quanto rompi!”
intorno a noi delle risate. lei avvampa. non si arrabbia. l’ha stroncata con la sua volgarità. ha le lacrime agli occhi ed è sempre più bella. e lui, impacciato (non dispiaciuto!) le fa “ora non cominciare con la solita scenata, cazzo”.
vecchia regola: mai piangere davanti a un uomo. sono guai programmati: o ti mentono o ti promettono cose che sanno già di non mantenere oppure....s'incazzano di più e di sicuro non sanno cosa fare, figuriamoci cosa dire. salvo alcuni esemplari rarissimi che hanno cervello E cuore. ma questo è un altro discorso.
non sopporto di vedere la morettina piangere e poi è tutta la serata che mi sto rompendo le palle. non volevo venire. io sto malissimo in questi posti e lo sapevo. da un lato non voglio mischiarmi con i mercanti del sesso del sabato notte, dall’altro ci resto troppo male che nessuno ci prova con me. quindi sono leggermente di cattivo umore.
finisco la mia tequilla e dico con calma. “non dovresti farla piangere. è cosi bella. fossi in te le chiederei scusa”.
lei singhiozza una volta e mi guarda stupita
lui si gira verso di me e dice “ma perchè non ti fai i cazzi tuoi?!” in dialetto poi.
“dolcezza, questa era l’unica cosa da non dire”
lui si alza, ormai esasperato.
sta per dire qualcosa, ma mi alzo anche io.
potrebbe rifuggiarsi sotto le mie tette poverino.
mi guarda dalla mia testa biondissima, capelli cortissimi fino ai miei tacchi d'argento.
sbianca.
inclino la testa con lo sguardo serio.
“allora, ‘ste scuse?”
lui guarda la sua ragazza , le sorride con imbarrazzo “scusa piccola, andiamo via dai!”
lei mi sorride timidamente, le sfioro la guancia e dico “guarda, tu puoi anche imparare a fare meglio i pompini, ma lui resterà sempre un cafone!”
Se ne vanno senza girarsi e io resto lì. mi siedo e ordino ancora da bere. Espresso doppio. lo bevo amaro, come piace a me. Delle altre tre vedo solo la timidina che sta ballando come se fosse madonna, delle altre due nessuna traccia.
ho visto il panico negli occhi del ragazzo e mi ha dato quella sensazione che provo da sempre quando uno stronzo si accorge di me. una soddisfazione fisica. penso che anche la mia è una specie di seduzione. li seduco a comportarsi meglio!
sorrido fra me e me.
sono felice.
decido di ballare.
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18.7.08
13.7.08
Bam-a-lam!
The red head thought it was her lucky day!
At the beginnig she only saw the handsome blonde giant
and thought, mistakenly,
that she could handle the blonde female just with a twinkle of an eye.
After all she realized her being only the lovely toy in the hands of a blonde goddess who made her cry of painful joy and pleasure -
and for the eyes only of the man.
So in the end
she lied naked
and all tied up
and helpless watched the fuck above,
while music palyed so loud and wild.
To Tom.
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