15.7.09

recensione

È una storia d’amore.
Ovviamente.
Quando mai il music doc mi ha mandato altro che amore?!
È la storia di un ragazzo pallido e delicato – solo in apparenza
E di una bambina con gli occhi da assassina per necessità – per davvero.
Il ragazzo è indifeso di fronte alla violenza a goccia cinese che deve subire dai compagni
E la bambina è in balia della sua condizione – di vampiro.
Quando si incontrano (lei: non posso essere tua amica – lui: e perché no? E poi: perché dovrei voler essere il tuo amico?) parlano attraverso il codice delle trasmissioni radio. E poi si guardano senza parlare, mettendo in chiaro che loro due sono destinati a stare insieme per sempre.
Il fatto che la storia ha luogo in una landa nordica ed invernale mi colpisce al cuore. Il fatto che anche di giorno sia notte mi fa cadere in quella melancolia immediata che, però, al momento placa le mie paure più viscerali.
Il ragazzo ha un coltello e quando si taglia per compiere il rito di “fratelli di sangue” con la bambina, lei, invece di tagliarsi, lecca il sangue che gocciola dalla mano del ragazzo per terra…..
Ma che cazzo sto scrivendo?!
Questo film non lo si può raccontare. Bisogna guardarlo.
Tutto l’insieme mi ha fatto capire che nessuno vive per sempre, ma che ogni tanto incontri qualcuno che ti salva la vita e ti guarda le spalle.
Non aver paura di me. Ecco l’unica cosa che dovevo scrivere: lasciami entrare!

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