prima di tutto c'è veronica lake.
the lady with the peekaboo-hairstyle.
magra, flessuosa e glaciale - but always with a twinkle in the eye.
poi c'era, tanti anni fa, una mia collega, veronika s., tedesca al 100%, nel senso che era esattamente come gli uomini italiani s'immaginano la tedesca che vorrebbero almeno una volta nella vita rimorchiare sulla spiaggia di rimini - insomma questa qui aveva 5 amanti contemporaneamente e ci dava lezioni di relativa logistica, per sopravvivere in un mondo che è degli uomini. due di queste regole me li ricordo ancora: lasciare passare almeno due ore tra un'amplesso e l'altro, perchè l'uomo non arrivava con la intelligenza a capire che non era l'unico amante, ma col suo naso. sentiva l'odore dalla pelle della donna - l'odore del rivale. e la seconda era che nel fare sesso con un uomo non bisogna mai offrire nulla spontaneamente ma lasciare sempre che sia lui a chiederlo (cedere o concedere solo alla seconda richiesta). quest'ultima non credo funzioni con tutti gli uomini. quelli pochi che piacciono a me, per esempio, vogliono invece che la donna non faccia la preziosa, ma che dica "sì" o "no" - senza tanti giri e finti tira e molla o, meglio ancora, dica lei il programma del incontro.
poi c'è la bambina di una mia amica che non parla - per scelta sua, ma si fa capire senza alcun equivoco e suo fratello più grande e suo padre la viziano senza ritegno.
e alla fine c'è la veronica nazionale.
quella che ha tenuto duro accanto ad un uomo piccolo e ciciottello per tanti anni e che ora ha detto basta, facendo sicuramente sudare sette camicie (costosissime) al omino, perchè lui potrà fare tutte le manovre di potere (vero) che vuole ora, ma la domanda che non lo farà dormire la notte sarà se lei accetterà di stare zitta in cambio di una barca di soldi, o se invece scriverà un gustossissimo libro "la mia vita con ..", fregandosene dei soldi.
veronica. che bel nome!
Nessun commento:
Posta un commento