Mio fratello mi manda delle foto be-lli-ssi-me da San Fransisco. La più bella la espongo come screen saver sulla mia videata doppia da donna in carriera. Le colleghe sbavano e io penso che menomale-non-sanno-nulla-della-mia-vita – e sorrido soddisfatta.
Le vacanze sono davvero finite.
Ho nuotato tanto. Due ore la mattina prestissimo e due ore di sera quando il sole non bruciava più. Se penso che l’anno scorso a quest’ora mi mimetizzavo perfettamente tra le lenzuola bianchissime del Anderson e per pisciare mi dovevano tirare su in due. Fanculo! Ho le spalle larghe ora e i muscoli del collo che si vedono – e poi sono abbronzata.
Mi alzo alle cinque e mezza ogni mattina. Bevo il cafè guardando i vigneti e prima di uscire bacio le dita dei piedi di mio figlio che dorme arreso e vulnerabile in un letto che ormai gli va stretto.
Ho baciato la bocca di un ragazzo dolcissimo. E non l'ho picchiato.
Ho vissuto la notte ma senza dramma.
Ho visto l’alba ogni giorno – pensando che ogni giorno era più bella.
Ormai “Six Pack” l’ho letto la terza volta (la recensione si trova qui sulla destra più in basso – eh Doc?!) e l’ho regalato due volte. Ancora penso che il tipo scrive un sacco di cazzate e ancora buona parte non la capisco, ma ho i miei pezzi preferiti che so a memoria….come questo:
“Non riesco a odiare, esco la notte, perché la guerra è di giorno…..Ci sono riti che le persone compiono quando non c’è nessuno, la solitudine apre il cuore alla parte buia. La verità nasce dal buio.”