non mi abituo alla morte.
la aspetto da troppo
e alle volte mi sembra davvero
che Dio mi stia pigliando per il culo,
o peggio,
si sia dimenticato di me
e fa passare avanti gli altri...
quelli che mi sembra impossibile viverci senza.
quelli che mi sostengono e amano senza condizione alcuna.
quelli che ci sono e non se ne fregano.
quelli che sono la mia gente.
la morte mi rende infinitamente piccola e indifesa.
e non mi abituo neanche alle sorprese belle che alle volte ti può fare la vita.
quelle non me li aspetto mai e quando arrivano
quasi non oso gioirne,
per paura
che me li stia solo immaginando.
tante volte credevo che fosse l'amicizia, il successo, la salute, la felicità
e non durava mai tanto il "momentum".
insomma tristezza e felicità insieme.
come si fa?
piangere e ridere insieme.
come si fa?
morte e vita sembrano consolarsi a vicenda,
usando me come pedina nel loro gioco.
ecchecazzo!
love, mod
1 commento:
Chi è colui che s'abitua alla morte? Se c'è si faccia avanti.... Nemmeno il soldato immerso nel fango fino al collo un attimo prima di sferrare l'attacco , con le gambe che non si vogliono muovere e la certezza che forse sono solo secondi che lo separano dalla fine, riesce a considerare accettabile questo pensiero. La vita e la morte hanno ritmi e tempi sconosciuti, talmente assurdi che sembrano solo frutto del più totale caos.
In fondo vita e morte sono eventi che non ci competono, esulano dalla nostra volontà.
Un bacio e un abbraccio, per quel che può contare, per quel che può valere.
Mettiti a danzare con la Luna e goditi ogni singolo momento, di qui fino alla fine del mondo.
Andrea
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